Arcore, c’è un armadio per strada: fototrappole per immortalare gli sporcaccioni

Allarme discariche abusive, in via Abate d’Adda, da lunedì giacciono sul marciapiede comode antine pronte all’uso

Arcore: una discarica a cielo aperto che costringe l’amministrazione ad installare fototrappole per disincentivare l’abbandono di rifiuti. Non solo spazzatura, ma addirittura interi mobili. Appropriarsi di un divano (in passato) o di un intero armadio (oggi) non è mai stato così facile: basta recarsi in via Abate d’Adda, dove da lunedì giacciono sul marciapiede comode antine pronte all’uso. Lo consiglia anche la Polizia Locale, ridendo per non piangere, agli abitanti della zona che in questi giorni hanno segnalato esasperati l’ennesimo abbandono di rifiuti ingombranti nell’area.

Discariche abusive ad Arcore, spuntano come funghi

Proprio mentre dalla parte opposta del paese (in località Bruno, verso Villasanta e Vimercate) si lavora a stretto contatto con la Provincia per l’installazione di telecamere che disincentivino l’abbandono di sacchetti dell’immondizia e individuino i conducenti delle autovetture, il vicesindaco Pino Tozzi è alle prese con una lotta continua che coinvolge anche le aree centrali della città. “Sto facendo il possibile e l’impossibile per il benessere dei cittadini, ma è una lotta quotidiana. Abbiamo una convenzione con Cem per lo sgombero delle discariche volanti e abusive che spuntano in città, ma è tutto a carico delle casse comunali -spiega Tozzi – pochi giorni fa sono intervenuti dietro nostra chiamata in via Grandi, poi abbiamo installato una fototrappola. In via Abate d’Adda già c’era una telecamera, ma la batteria di questi dispositivi non dura più di una settimana nelle zone trafficate”.

Discariche abusive ad Arcore: delinquenti da beccare con le mani nel sacco

Obiettivo dell’amministrazione: beccare questi delinquenti “con le mani nel sacco” – nel vero senso della parola-, ma anche rintracciarli attraverso l’analisi dei rifiuti prodotti, per poterli sanzionare in modo effettivo. “Abbiamo riscontrato, però, che spesso chi abbandona i rifiuti non sono cittadini arcoresi”, conclude il vicesindaco.