Capitolo chiuso: i due cedri del Libano che svettavano al centro dell’area Falck ad Arcore sono stati abbattuti. O, per essere precisi, fatti a pezzi e poi ridotti a una montagna di segatura che la scorsa settimana, mercoledì sera, un trattore ha portato via. Per il quartiere di via Battisti, verso le 18, si è sprigionato il meraviglioso profumo del legno, canto del cigno dei due esemplari datati dall’agronomo 70-100 anni fa.
Contrariamente alle previsioni, nessuno degli ambientalisti locali o del comitato di quartiere si è presentato sul posto o ha promosso manifestazioni di protesta. Pare che l’accettazione rassegnata sia il risultato di un percorso durato qualche mese nel quale l’amministrazione comunale ha condiviso dubbi, intenzioni e infine il verdetto dell’agronomo. Di fronte al paventato rischio per la sicurezza dei cittadini, insomma, ci sarebbe poco da sindacare. Qualche manifestazione di disappunto è arrivata piuttosto dai social con le foto del taglio in corso e i commenti per lo più critici.
La relazione dell’esperto Vladimiro Aldo Longoni ha chiarito che «si tratta di due alberi che presentano vari e gravi difetti di forma e la cui stabilità, soprattutto nell’evoluzione prossima-futura, è incerta. A parere dello scrivente, in considerazione del destino dell’area a fruizione pubblica, visto anche il valore non eccelso degli esemplari, rilevati i rischi, pur non in presenza di pericolosità imminenti, sono presenti condizioni per la rimozione con abbattimento degli alberi».
E ancora: «Ben visibile l’inclinazione del fusto, e soprattutto la chioma decisamente asimmetrica, globosa, con numerose branche concorrenti e codominanti. Il portamento escorrente è alterato, la perdita della dominanza apicale ha concorso al passaggio dalla classica forma conica a globosa con tutte le problematiche di stabilità conseguenti».
Il salvataggio avrebbe richiesto un’indagine strutturale più approfondita, un intervento di potatura speciale, la posa di tiranti, terapie mirate e monitoraggi continui.
Senza i due cedri del Libano i lavori del cantiere per la riurbanizzazione dell’area Falck proseguono.
Al loro posto, o poco distante, il progetto prevede la scuola materna, motivo principale per il quale si è deciso di rimuovere il rischio crollo. I nuovi residenti dovranno accontentarsi dello spiazzo aperto e di piantumazioni nuove, neonate, destinate ad attendere appunto 70-100 anni prima di raggiungere la maestosità dei cedri.