Anpi e Aned Monza e Brianza: «Basta parate fasciste nei giorni della Liberazione»

Lettera aperta di Aned Monza e Anpi cittadina e Brianza a sindaco, provincia, prefettura e questura per chiedere di fermare qualsiasi iniziativa pubblica dell’ultra destra nei giorni della festa della Liberazione.
La festa del 25 aprile del 2018 a Monza
La festa del 25 aprile del 2018 a Monza Fabrizio Radaelli

“Anche quest’anno saremo presenti per l’intera giornata al Campo dei Partigiani per valorizzare la memoria storica resistenziale e, parallelamente, evitare ogni provocazione neofascista in città nel giorno della Festa della Liberazione”. Dice così la lettera aperta inviata dall’Anpi di Monza e da quella provinciale (l’Associazione nazionale partigiani) e dall’Aned (l’Associazione ex deportati) al sindaco di Monza, al presidente della Provincia, al prefetto della Brianza e alla questura per chiedere di vietare nei giorni dell’anniversario della Liberazione nazionale dal nazifascismo qualsiasi manifestazione dell’ultra destra.

“Dal 2009, la mattina del 25 aprile, presso il Campo dei Partigiani del cimitero di Monza si svolge ’Questo è il fiore del Partigiano’, partecipata e sentita manifestazione per ricordare le vicende umane e politiche dei partigiani e degli antifascisti monzesi e, allo stesso tempo, impedire le parate nazifasciste dei militanti di Lealtà Azione verso il campo della Rsi – scrivono le realtà monzesi – Nel 2017 e nel 2018, grazie a una grande mobilitazione di cittadini, associazioni, partiti e organizzazioni sindacali che hanno raccolto l’appello di Anpi e Aned, la manifestazione si è protratta per l’intera giornata. Un presidio pacifico e corale, in un susseguirsi di letture, testimonianze, musica, ha impedito a qualunque schieramento di estrema destra di varcare i cancelli”.

Anpi, a firma di Rosella Stucchi e Aned, a firma di Milena Bracesco, scrivono anche di essere “consapevoli che la parata fascista al campo 62 si è tenuta il 29 aprile sia nel 2017 che nel 2018 con esibizione di bandiere della Rsi e croci celtiche. Ribadiamo che tali manifestazioni non hanno nulla a che fare né con il ricordo delle vittime, né con l’onorare i morti, buoni propositi abusati dai gruppi neofascisti per rivendicare e propagandare quegli stessi ideali e principi sconfitti dalla lotta di Liberazione. A nessuno e per nessun motivo, deve essere permesso di esporre simboli e bandiere del regime fascista. Il fascismo non e’ un’opinione ma un crimine, sempre! L’antifascismo e la Costituzione, valori fondanti della nostra società, non sono merci da barattare a giorni alterni. Sia quindi vietata qualunque manifestazione contraria alla Costituzione”.