L’occhio del drone lungo tutto il fiume Seveso. BrianzaStream, il metodo ideato e messo a punto da BrianzAcque per la mappatura georeferenziata con i droni lungo il tratto brianzolo del Seveso, sarà adottato da Regione Lombardia ed esteso all’intero corso d’acqua.
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«È un riconoscimento che ci onora tantissimo e che premia la svolta che negli ultimi anni abbiamo dato in favore di una costante crescita degli investimenti in innovazione, nei servizi, in opere e in iniziative che favorissero la sostenibilità ambientale e la lotta all’inquinamento al pari dell’innovazione nella ricerca sulla qualità dell’ acqua – commenta Enrico Boerci presidente e Ad di BrianzAcque, gestore unico del servizio idrico in provincia di Monza e Brianza – È inoltre l’esempio del contributo che, anche in questo campo, possono dare a tutta la Lombardia un territorio operoso e costantemente alla ricerca dell’innovazione come la Brianza e un’ azienda al 100% pubblica come BrianzAcque, a dimostrazione di come si possa essere leader con le idee e con eccezionali risorse umane, anche al di là delle dimensioni della società».
Il progetto pilota è del 2017, BrianzaStream all’inizio è stato utilizzati lungo i 15 km di asta fluviale del Seveso e del suo affluente Certesa, “limitatamente all’attraversamento nel bacino territoriale di competenza di sette comuni della Provincia di Monza e Brianza”.
«I sorvoli dei droni hanno consentito il rilevamento e la conseguente catalogazione di quasi 500 punti di scarico, permettendo di scovare anche quelli nascosti in luoghi impervi o difficilmente raggiungibili dall’operatore tecnico a campo, con una generale riduzione dei rischi e un abbattimento di costi e di tempi. Innovare è anche questo, applicare tecnologie trasversali per migliorare il nostro modo di lavorare», ha commentato Massimiliano Ferazzini, ingegnere e direttore del Settore Progettazione e Pianificazione Territoriale.
Un’ attività importante non solo come forma di lotta all’inquinamento, ma anche per prevenire e gestire il rischio idraulico.
“I rilievi aerofotogrammetrici con drone restituiscono infatti un modello tridimensionale e georeferenziato del terreno, che rappresenta un’ottima base per la progettazione di aree naturali di raccolta delle acque meteoriche di scorrimento, consentendone l’ intercettazione ed evitando che giungano in fognature non progettate per reggere la portata di bombe d’acqua e di precipitazioni meteoriche intense, conseguenze di una tropicalizzazione del clima, che coinvolge anche la nostra regione. Più in generale, la mappatura completa degli scarichi civili e industriali con l’utilizzo degli aereomobili a pilotaggio remoto nei tratti di fiume non ancora indagati, sarà in grado di fornire un apporto significativo per la riqualificazione e la messa in sicurezza del Seveso”, spiega Brianzacque.