Centodieci sono state le dosi di vaccino somministrate a domicilio a Monza nello scorso fine settimana dai ventidue medici di medicina generale che hanno dato la propria disponibilità a far parte delle squadre di vaccinatori inviate nelle abitazioni dei monzesi. Tra i destinatari anche la longeva coppia di centenari Rinaldo Duranti di quasi 106 anni e la moglie Giuseppina Villa di 101.
La settimana precedente nella città di Monza erano stati vaccinati a domicilio altre centoquarantatre persone. La task force straordinaria per coordinare le vaccinazioni a domicilio degli over 80 si era costituita nella sede della Protezione Civile di Monza, i cui volontari, insieme ad Alpini, Croce Rossa, Good Guys e City Angels, forniscono supporto e logistica alle operazioni.
“Attendiamo da Ats le liste aggiornate di coloro che stanno ancora aspettando la somministrazione del vaccino a domicilio – spiega Dèsirée Merlini, assessore alle Politiche Sociali e medico, che ha partecipato nuovamente in prima persona al coordinamento della squadra – Ormai non dovrebbero essere molti. I colleghi medici di famiglia hanno comunque già confermato la propria disponibilità a somministrare la seconda dose tra circa un mese per il richiamo. Ringrazio di nuovo tutti per questa nuova esperienza di grande umanità e dedizione, molto apprezzata dai medici stessi”.
L’importanza del ruolo dei medici di famiglia è stata evidenziata dal dottor Domenico Picone, giovane delegato sindacale della Medicina Generale: “L’esperienza delle vaccinazioni domiciliari Covid per i pazienti fragili e allettati – ha dichiarato – mette in risalto il ruolo della medicina di famiglia e l’importanza di una stretta collaborazione con le amministrazioni locali e le associazioni di volontariato per la salute di tutti i cittadini. L’impegno dei medici di medicina generale, grazie al rapporto di fiducia e attraverso la conoscenza profonda e continuativa dei pazienti, sta dimostrando in tutta le fasi dell’emergenza Covid la centralità della nostra professione per la medicina di prossimità all’interno del sistema socio-sanitario regionale”.