Alla scoperta del Barbison, l’amaro di Monza: la ricetta ritrovata nel cassetto, l’omaggio a Ugo Cirla

La storica drogheria Cirla di via Zucchi a Monza compie sessant’anni. Il regalo è un amaro dalla ricetta ritrovata in un cassetto.
Monza Barbison drogheria Cirla
Monza Barbison drogheria Cirla

La storica drogheria Cirla di via Zucchi compie sessant’anni. E il regalo più atteso lo fa alla città, con una giornata di degustazione del nuovo e antico amaro Bàrbison.

Alla scoperta del Barbison, l’amaro di Monza: domenica festa per i 60 anni della drogheria di via Zucchi

L’appuntamento è per domenica 1 ottobre, dalle 15.30 alle 18.30, nel negozio di via Zucchi 14. Qui Michela e Beatrice Cirla, la terza generazione a guidare l’attività, offriranno gratuitamente ai clienti e ai curiosi che vorranno provarlo, l’amaro accompagnato da una selezione di finissimo cioccolato. Non un liquore qualsiasi ma un vero tesoro di famiglia. La ricetta del digestivo, infatti, è stata trovata dalle due sorelle, scritta a mano dal papà Ugo negli anni Sessanta, agli inizi dell’attività

Alla scoperta del Barbison, l’amaro di Monza: il “Baffone”, soprannome di Ugo Cirla

Menta piperita, radice di liquirizia, rabarbaro, cardamomo e china sono solo alcuni degli ingredienti con cui viene preparato il Bàrbison, letteralmente “il baffone” che è il soprannome con cui veniva chiamato Ugo, scomparso lo scorso anno. Una ricetta ritrovata nei cassetti della drogheria diventata un ricordo del passato e un omaggio al papà.
«Nostro padre ci ha insegnato a non correre. Il cliente entrava nella nostra drogheria e qui avveniva la magia del chiacchierare intimo e familiare con il droghiere, con il Bàrbison, che diventava amico sincero, confidente», raccontano le due sorelle.

Alla scoperta del Barbison, l’amaro di Monza: la storia dal 1963

Una storia, quella della Drogheria Cirla, iniziata nel 1963 quando Luigi Cirla, il nonno di Michela e Beatrice, rileva la drogheria Crippa in via Italia, usando i soldi della liquidazione dalla Magneti Marelli. Accanto a lui la moglie Clara e ben presto anche il figlio Ugo che inizia a servire dietro il bancone dall’età di quindici anni. Poi il trasloco in via Zucchi, prima al civico 7 e dal 1990 al numero 14. 

«Del primo negozio di via Italia abbiamo tenuto gi arredi storici, mantenendo nel tempo anche i prodotti più tradizionali. Chi entra ancora oggi nel nostro negozio respira un’atmosfera senza tempo. Negli anni – racconta Michela – abbiamo cercato di proporre chicche e particolarità che altrove non trovi, mettendo sempre i prodotti più iconici come il sapone di Marsiglia che è lo stesso che vendeva mio padre negli anni Sessanta, le caramelle, i biscotti nelle scatole di latta, i confetti, le candele e i cioccolatini».

Alla scoperta del Barbison, l’amaro di Monza: tradizione di famiglia, Michela e Beatrice sono la terza generazione

Ora tra i prodotti di punta c’è anche il Bàrbison, il digestivo che ha già conquistato i monzesi e molti clienti fuori dai confini della città. «Abbiamo spedito le bottiglie in Sicilia ma anche in Germania, ci piace pensare che un pezzo di Monza vada in giro per l’Italia e il mondo a raccontare la storia della Drogheria Cirla. Il nostro omaggio più sentito al lavoro che il papà ha svolto in tanti anni dietro il bancone».

Oggi sono le due sorelle a continuare la tradizione della famiglia. «È un lavoro duro – raccontano – da ottobre a dicembre si lavora sette giorni su sette, non ci sono feste o riposi. Ma è la passione a guidarci. Il negozio è parte della nostra famiglia. Con determinazione continuiamo il grande lavoro iniziato dal nonno e soprattutto dal papà».

Un impegno che è stato ripagato lo scorso luglio con il prestigioso riconoscimento di Attività storica concesso dalla Regione.

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.