Albiate, libero il prof che l’aggredì. Lei impugna la sentenza

Lo scorso anno l’anziana venne aggredita a calci e pugni in pieno giorno, senza un perchè da un uomo di 35 anni. Il tribunale lo ha assolto perchè incapace di intendere e volere, ma lei non ci sta e chiede l’impugnazione della sentenza
Albiate, libero il prof che l’aggredì. Lei impugna la sentenza

Lo scorso anno venne aggredita a calci e pugni in pieno giorno, senza un perchè da un uomo di 35 anni. Il tribunale lo ha assolto perchè incapace di intendere e volere, ma l’anziana non ci sta e chiede l’impugnazione della sentenza

Vuole andare fino in fondo, la 76enne Vincenza Barbaro, aggredita il 30 marzo 2015 ad Albiate, in via Marconi, a pugni e calci da un uomo di 35anni in preda un raptus di follia, poi assolto dal tribunale di Monza per incapacità di intendere al momento del fatto.

Il legale nominato dalla famiglia, l’avvocato Giampiero Fagnani, ha annunciato che presenterà un’istanza alla procura generale di Milano, perché questa impugni la sentenza del gup di Monza, limitatamente alla parte in cui non aveva disposto alcuna misura di sicurezza nei confronti dell’uomo, che nel frattempo è tornato a vivere in Sicilia dalla famiglia, sotto controllo medico.

L’anno scorso, l’aggressore si trovava in Brianza perché aveva trovato posto come insegnante di sostegno alla scuola Fermi, nonostante i problemi di natura psichica da cui è affetto. Circostanza che aveva sollevato non poche polemiche. Sembra che in quel periodo l’uomo, Marco C., avesse interrotto la terapia che gli avevano prescritto i medici, fino all’esplosione di follia nei confronti della povera cittadina albiatese, colpita con violenza al mattino, mentre passeggiava per la strada.

Secondo quanto appreso da palazzo di giustizia nei mesi scorsi, l’insegnante è tornato a Palermo, nella casa di famiglia (il padre è un medico affermato). Una volta rientrato in Sicilia avrebbe ripreso la terapie. Nessuna misura, comunque, era stata chiesta dalla procura, nel corso del processo celebrato col rito abbreviato al tribunale di Monza. La perizia psichiatrica disposta nei suoi confronti, aveva stabilito l’incapacità di intendere e volere al momento del fatto. All’epoca del fatto, l’uomo viveva in appartamento in affitto in via Viganò.

Il professore di sostegno, descritto come un insegnante attento, il giorno dell’aggressione aveva attraversato la strada per raggiungere l’anziana donna che stava attendendo la figlia Caterina, intenta a sistemare le borse della spesa in macchina. Subito dopo l’aggressione.