Al San Gerardo di Monza il primo vagito del 2021 è di Ismaele Viganò

Il primo vagito del 2021 è arrivato 49 minuti dopo la mezzanotte: la voce è stata quella di Ismaele Viganò. A chiudere il 2020, invece, è stata la piccola Ginevra Perego. Leggi qui i primi nati di CARATE e VIMERCATE
Ismaele Viganò con la mamma Francesca Ghirini primo nato 2021 all’ospedale di Monza
Ismaele Viganò con la mamma Francesca Ghirini primo nato 2021 all’ospedale di Monza

Il primo vagito del 2021 è arrivato 49 minuti dopo la mezzanotte: la voce è stata quella di Ismaele Viganò, 3 chili e 940 grammi per 48 centimetri. Come per il 2020, è stato azzurro il primo fiocco dell’anno nei reparti di ostetricia e neonatologia dell’ospedale San Gerardo di Monza, gestiti dalla Fondazione Monza e Brianza per il bambino e la sua mamma. Ad aspettare a casa il piccolo con i nonni la sorellina Maria Chiara, di due anni: lo racconta la mamma, Francesca Ghirini, 29enne di Besana in Brianza. «È stato un bel parto, più veloce rispetto al primo. Io stessa, poi, ero più consapevole di quello che stava succedendo – prosegue – e anche il papà, Daniele, è stato grande. Fondamentale l’assistenza dell’ostetrica che ci ha seguiti». Ismaele ha voluto conoscere i genitori – operatrice sociale per un’associazione di volontariato in provincia di Lecco lei e ingegnere civile di 36 anni lui – con grande puntualità: il termine della gravidanza era previsto infatti il 2 gennaio.

Al San Gerardo di Monza il primo vagito del 2021 è di Ismaele Viganò
Ginevra Perego con la mamma Grazia Matera e il papa Omar – ultima nata 2020 al San Gerardo


Ha invece colto di sorpresa mamma e papà l’ultima nata del 2020: Ginevra è venuta al mondo alle 22.55 della notte di San Silvestro con una quindicina di giorni di anticipo rispetto alle previsioni. Due chili e novecento grammi per 47 centimetri, è la prima figlia dei seregnesi Grazia Matera, 30 anni, assistente alla vendita in un supermercato, e Omar Perego, 36enne al lavoro alla Candy di Brugherio. «È stata inaspettata anche la gravidanza, per quanto fosse in preventivo – raccontano, emozionati, i due – Ginevra è appena arrivata ed è già la principessa di casa: iniziamo l’anno nuovo con questa grande bellezza». Sono stati sette i bimbi nati a cavallo tra l’anno appena concluso e quello appena iniziato: al lavoro durante il turno di capodanno cinque ostetriche in sala parto e altre sei in reparto.

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Presenti poi due medici di guardia, due specializzandi e un medico strutturato di reparto, la dottoressa Nadia Roncaglia. È lei a tirare le somme dell’anno appena concluso: «Nel 2020 sono nati 2.461 bambini, circa una settantina in meno rispetto all’anno precedente – spiega – È da qualche anno che riscontriamo un trend costante di diminuzione delle nascite: a pesare quest’anno non solo l’emergenza sanitaria ma anche quella economica. Sono stati invece un’ottantina i parti da donne positive al Covid-19, anche trasferite qui da altre strutture sanitarie. In questi casi abbiamo riscontrato una bassa trasmissione verticale del virus». Una quarantina i posti letto a disposizione delle neomamme: di questi, dieci sono riservati a casi Covid. «Ma il loro numero – conclude la dottoressa Roncaglia – diminuisce di pari passo con la riduzione della pressione emergenziale sull’ospedale».