Nasce il pronto soccorso degli animali al Parco di Monza: il consiglio di gestione del Consorzio Villa reale ha approvato la convenzione che dovrà essere firmata dalla neonata realtà dei Park Angels per gestire alcuni spazi all’interno del Cortile degli stalloni di Villa Mirabello.
Lì troverà sede un progetto che ha come obiettivo di prestare “accoglienza temporeanea a eventuali animali selvatici feriti”, offrire “degenza eventuali animali domestici soccorsi” e per il deposito delle attrezzature necessarie. Nei documenti si fa riferimento al fatto anche anche le Gev, le guardie ecologiche volontarie, potranno collaborare all’iniziativa. La proposta nasce dal Comune e non dal Consorzio: è piazza Trento e Trieste ad avere chiesto al Comune di mettere a disposizione un edificio per il progetto e la convenzione è stata approvata alla fine di luglio. L’intesa durerà per ora tre anni.
I Park Angels sono volontari reclutati dal Comune con l’obiettivo creare “un gruppo di cittadini attivi operanti a titolo gratuito nei giardini della Villa Reale del Parco di Monza che possano contribuire alla diffusione della cultura per la tutela della fauna e della flora, al recupero di eventuali animali feriti, alla diffusione di informazioni storiche ed ambientali relative alle zone di maggior pregio dei Giardini della Villa Reale”. A gennaio il Comune aveva segnalato che al reclutamento avevano risposto 85 persone: 50 sono donne, la fascia d’età più presente è quella tra i 56 e i 65 anni (26 domande), seguita da quella dai 46 ai 55 anni (21 iscrizioni). I più giovani, quelli tra i 18 e i 25 anni, sono i meno rappresentati (4 iscrizioni).
Sotto la precedente amministrazione comunale (e di conseguenza altra presidenza del Consorzio, dal momento che la guida dell’ente consortile è affidata al sindaco di turno di Monza), dal Cortile degli stalloni era stata sfrattata un’altra realtà dedicata agli animali: la Collina dei conigli, un centro di recupero di animali da laboratorio che si è poi trasferito a Sant’Albino. All’epoca lo sfratto era stato motivato con la necessità di usare gli spazi per altro: il Museo dei giardini, ipotizzato all’epoca, che non ha mai più avuto corso.