Il Museo Etrusco voluto dalla Fondazione Luigi Rovati in corso Venezia, 52 a Milano, in uno splendido palazzo d’epoca con una segreta corte verde, non è ancora aperto. L’inaugurazione è prevista per l’inizio del 2022, ma già si sa chi sarà a capo del ristorante previsto all’ultimo piano della struttura e del bar-bistrot che si apre sulla corte interna. Si tratta di Andrea Aprea che torna sulla scena milanese dopo la sua rivelazione, a molti parsa clamorosa, dello scorso mese di maggio: Aprea, lo chef partenopeo che da 10 anni guidava il Vun, il ristorante all’interno dell’hotel Park Hyatt nel capoluogo lombardo che aveva portato alle due stelle Michelin e ai riconoscimenti delle più prestigiose pubblicazioni di settore, aveva annunciato sui suoi canali social di aver deciso di inseguire il suo sogno: aprire un ristorante tutto suo.
Ovvero il desiderio che un qualsiasi ragazzo insegue dal momento in cui mette piede in una cucina professionale. Aprea, 44 anni e un prestigioso curriculum scritto negli anni aveva ammesso che «Non è mai facile prendere decisioni, ma questa l’ho presa con molta riflessione … soprattutto in un momento storico come questo». Al Vun scriveva di «aver avuto un percorso importante, bellissimo, che tutti conoscono. Ma avevo bisogno di nuovi stimoli».
A chi gli consigliava di aspettare, vista la situazione pandemica non ancora risolta, lui rispondeva di essere ottimista e di avere voglia di rimettersi in gioco. «Quando ti accorgi che hai tutto nella tua professione devi fare il passo successivo».

Ed eccolo ora pronto a tornare in cucina per continuare il percorso di ricerca che lo ha contraddistinto, allargando lo sguardo dal ristorante gastronomico al nuovo concetto di bar-bistrot. il ristorante – sviluppato su 210 mq con 32 coperti – si troverà in uno spazio scenico caratterizzato da una grande vetrata panoramica, permetterà uno sguardo sul parco di Porta Venezia e le nuove architetture della città. Il bar-bistrot sarà invece al piano terra, per servire gli ospiti del museo e il pubblico cittadino.
Progettati dall’architetto Flaviano Capriotti, gli interni riprendono in chiave contemporanea i materiali della tradizione milanese e dialogano con le opere d’arte site specific realizzate da giovani artisti.
“Questo nuovo progetto rappresenta per me una straordinaria sfida personale e professionale. Con la famiglia Rovati è nata una profonda intesa che ha portato alla condivisione di idee e progetti. Il risultato di questo incontro sta oggi nella sede straordinaria del nuovo ristorante gastronomico e del bar-bistrot – afferma lo chef Andrea Aprea – Sono felice di far parte di questa iniziativa che offrirà una nuova destinazione per l’arte, la cultura, l’educazione e per la scoperta di inediti percorsi gastronomici.
”Entusiasta” anche Giovanna Forlanelli, vicepresidente della Fondazione Rovati: “Siamo certi che la scelta di un partner come Andrea Aprea darà valore al museo che si muoverà, intorno alla propria offerta culturale, con una strategia nuova per Milano e il Paese, di multifunzionalità e di pluralità di servizi”.