Aiutare chi si occupa dei genitori anziani: a Monza arriva l’Amico di quartiere

In due zone di Monza nasce il progetto Amico di quartiere organizzato dal comune con Auser, Anteas, Csv. È pensato per le persone che si occupano dei genitori anziani. A settembre la fase sperimentale a San Biagio-Cazzaniga e Triante.
Un anziano durante la fisioterapia
Un anziano durante la fisioterapia Fabrizio Radaelli

Fare di un quartiere una comunità. Come? Mettendo in circolo i bisogni delle famiglie, in particolare di quelle che si prendono cura di un anziano a casa. Accadeva una volta, spontaneamente, quando la famiglia era allargata. Per numero, certo, ma soprattutto per mentalità. Per apertura agli altri. E il cortile, o la strada, univano anche nelle necessità quotidiane. Accade ora nei gesti dei volontari impegnati a chilometro zero con il progetto “Amico di quartiere” ideato dal comune di Monza.

Nella pratica volontari di Auser e Anteas, associazioni dove gli anziani dedicano le loro ancora molte energie al servizio degli altri, coordinati dal Centro di servizio per il volontariato di Monza e Brianza, saranno le persone di fiducia di molte famiglie. I volontari in contatto con il quartiere potranno dare infatti una mano ai figli che lavorano nell’accudire il genitore anziano, occupandosi di andare in farmacia, acquistare medicine e consegnarle a domicilio. Potranno anche fare la fila dal medico per una ricetta o prenotare esami clinici e accompagnare gli stessi anziani alle visite. Stretta sarà dunque la collaborazione tra i volontari, i medici di base, le farmacie e i Servizi sociali del comune.

Tre per ogni quartiere i volontari in servizio, per ciascuna delle associazioni, “accompagnati” da un cartellino di facile e chiara identificazione.Ne potranno usufruire 75 famiglie, con figli lavoratori che hanno genitori anziani non autosufficienti, attraverso un bando del comune. Gli interessati possono avanzare richiesta per un massimo di 7 interventi al mese pari a complessive 28 ore.C’è tempo sino al 20 luglio per presentare le domande.Per le prestazioni che richiedono un pagamento (acquisto farmaci, prenotazione ticket visite etc.) la quota verrà ritirata presso l’abitazione dell’anziano direttamente dal volontario.

Il servizio sarà attivato da settembre a dicembre 2015 in via sperimentale in due quartieri: Triante e San Biagio/Cazzaniga. È qui infatti che gli uffici comunali registrano una maggiore presenza di popolazione anziana. Nei 54mila nuclei-famiglia monzesi, la percentuale delle donne in età lavorativa arriva all’81%. Il 37% degli anziani soli vivono con la famiglia dei figli, il restate 63 vive solo e qui la totale autonomia spesso non è comunque possibile.

Le ricadute sono ancora sulla famiglia, dunque, che riesce certo a prendersi cura dell’anziano ma necessita talvolta di piccoli aiuti che fanno la differenza. Soprattutto in termini di tempo a disposizione. L’arrivo dell’Amico di quartiere rappresenta un valido supporto. Il bando è inoltre uno strumento che permette di raggiungere famiglie che non hanno necessità di entrare nelle rete di assistenza più ampia di servizi sociali o volontariato. Si tratta, con più semplicità, di avere quella mano che un tempo arrivava spontanea dalle conoscenze di vicinato e di quartiere o dalla disponibilità maggiore di tempo di un familiare e che oggi vita lavorativa e ritmi frenetici non permettono più. Insomma, la famiglia con anziano potrà aggiudicarsi ore di aiuto per la gestione quotidiana delle piccole cose. E chissà che il volontario di fiducia, una volta finite le ore a disposizione, non sia, comunque, ben oltre quanto stabilito dal progetto, pronto a dare una mano quando serve. (Domande al centro civico Iseo – 039.73.65.92 e al centro Bellini – 039.39.49.303. Info: www.comune.monza.it).

Un aiuto alle famiglie arriva anche attraverso due bandi comunali che intendono promuovere nuove forme di conciliazione tra lavoro e gestione familiare. L’iniziativa, come del resto “Amico di quartiere”, nasce dalla realizzazione di progetti da parte delle alleanze locali nell’ambito del piano territoriale della conciliazione dell’Asl di Monza e Brianza.La formula è semplice. Si partecipa al bando e superato l’accesso si avranno a disposizione voucher, insomma un pacchetto di ticket da “staccare” all’occorrenza, un po’ come un buono pasto. E in questo caso verranno servizi strumenti per sostenere le donne lavoratrici under 40 e con figli piccoli.

Nel concreto sono due i percorsi, con aiuti distinti nell’ambito professionale o genitoriale. Ad accogliere è però un unico spazio: il centro civico di viale Libertà. Gestito dal Consorzio comunità brianza e dall’Arci, il “Liberthub” mette a disposizione, dalle 9 alle 18.30, percorsi di co-working, con postazioni di lavoro attrezzate, una sala riunioni con dotazioni video, servizi di consulenza per la stesura di un curriculum vitae o di bilanci di competenze. E ancora si può accedere all’orientamento sulle occupazioni o sui diritti delle lavoratrici con carichi familiari e momenti di coaching individuale e di gruppo. In totale si tratta di 72 pacchetti gratuiti, con 32 ore di utilizzo a pacchetto.

Accanto all’ambito professionale, c’è anche quello del sostegno alle mamme, con altri 72 pacchetti gratuiti, di 20 ore, per utilizzare un servizio di baby parking, completo di sportello informativo conciliazione famiglia lavoro a cura della cisl e di servizio colloqui individuali e in gruppo per il rientro dalla maternità a cura del Cof, Centro orientamento famiglia. Info: www.comune.monza.it.