Viene negato l’affitto a una ragazza agratese perché è nata a Foggia. Questa è la storia che vede coinvolta Deborah Prencipe, una ragazza che risiede da tempo in Brianza e aveva deciso di trasferirsi nell’hinterland di Milano per vivere più vicino alla sua compagna. L’agratese sembrava ormai prossima a trasferirsi a Malvaglio, frazione di Robecco, in un appartamento in affitto, ma la madre della proprietaria di casa scoprendo che la potenziale inquilina è nata nella città pugliese ha deciso di interrompere la trattativa, negando alla giovane agratese la possibilità di affittare nella casa.
La donna non si è limitata a discriminare Prencipe, ma ha mandato messaggi vocali tramite WhatsApp, che la ragazza ha postato sulla propria pagina Facebook generando reazioni in Rete. «Per me i meridionali sono meridionali anche nel 4000, non nel 2000. Per me i meridionali, i neri e i rom sono tutti uguali. Non mi interessa quello che dice lei io sono una razzista al 100% e quello che conta è quello che c’è scritto sulla carta d’identità. Io sono una salviniana convinta. Sono una leghista sfegatata» si sente dire Patrizia. La donna ha chiesto poi scusa alla giovane intenzionata a trasferirsi, soprattutto dopo che l’ex ministro degli Interni Matteo Salvini l’ha definita una “cretina”.
« Alla luce dei nuovi sviluppi io e la mia compagna Deborah gradiremmo mettere un punto a questa storia – ha fatto sapere attraverso Facebook Laura Ortolani fidanzata di Prencipe -La signora ci ha privatamente e pubblicamente chiesto scusa. Nonostante le basi per avviare un’azione legale ci siano, non essendo noi persone rancorose e non avendo né tempo né voglia di protrarre tutto questo, abbiamo deciso di non intraprendere nessuna azione nei confronti della signora. Questo non significa che abbiamo dimenticato o che abbiamo perdonato, ma che abbiamo semplicemente accettato le sue scuse».
La coppia di ragazze punta a tenere alta l’attenzione sul tema delle discriminazioni. «Non è mai stata nostra intenzione e mai sarà nostra intenzione portare avanti una crociata contro la signora Patrizia, né tanto meno utilizzare la vicenda per scopi politici. Quello che noi abbiamo fatto è aver denunciato attraverso queste pagine e attraverso la stampa un comportamento che riteniamo assolutamente fuori tempo e fuori luogo, sperando di aver spinto a riflettere, anche solo per un momento, chi ritiene certe esternazioni normali e socialmente accettabili. Riteniamo che le discriminazioni di qualsiasi natura siano inaccettabili. Questo non è un fatto politico, ma un fatto umano – ha scritto Ortolani-. Ci teniamo, inoltre, a dissociarci dai toni violenti che non ci appartengono, utilizzati da persone giustamente sentitesi offese dalle parole della signora Patrizia in quanto gli episodi di discriminazione si combattono con le idee e mai con la violenza».