Il capogruppo della Lega in consiglio regionale, Alessandro Corbetta, chiede “pene esemplari” nei confronti del ventenne che lunedì in centro a Monza ha aggredito e morso a un orecchio un 53enne che si era rifiutato di fargli accarezzare il cane. “È inaccettabile – dice – che un cittadino abbia subìto una così violenta aggressione mentre era a spasso con il proprio cane. Ciò che colpisce di più sono la brutalità e l’assurdità di tale gesto, davvero sconcertanti”.
Corbetta (Lega): “A Monza assistiamo sempre più spesso ad aggressioni da parte di baby gang”
Corbetta parla di un episodio tutt’altro che isolato: “solo l’ultimo di una serie di atti di ordinaria delinquenza – dice – Assistiamo sempre più spesso ad aggressioni sui mezzi pubblici e violenze da parte di baby gang. A questo punto è evidente che il sindaco Pilotto dovrebbe potenziare le misure per garantire la sicurezza dei cittadini e ripristinare la tranquillità delle vie pubbliche, con un rafforzamento delle misure di vigilanza e controllo del territorio, assicurando una presenza costante della Polizia Locale, soprattutto nei luoghi più frequentati”.
Corbetta (Lega): “Questura e Prefettura utilizzino il pugno duro anche a livello preventivo”
E poi si è appellato anche alla Questure a alla Prefettura: “Bene il fermo immediato dell’aggressore per cui auspichiamo pene esemplari, mi appello però anche a Questura e Prefettura affinché utilizzino – anche a livello preventivo – il pugno duro contro queste nuove forme di violenza giovanile, non solo a Monza ma in tutto il territorio brianzolo”.
Corbetta ha richiamato infine la questione sicurezza e il problema delle baby gang che sono stati oggetto di un recente Consiglio dei ministri: “Bene ha fatto Matteo Salvini a proporre nuove misure per contrastare la delinquenza minorile prevedendo lavori socialmente utili e abbassando l’età a 14 anni per essere imputabili. Dobbiamo fare in modo di riprendere il controllo dei nostri paesi e delle nostre città, sia in centro che in periferia, perché non possiamo permettere che piccoli gruppi di violenti – spesso di origine straniera – si sentano padroni indisturbati nel commettere reati”.