Addio all’artista che fece perdere i brianzoli in un labirinto di mais. La notizia è stata diffusa dalla cooperativa del Bloom di Mezzago che tanto aveva lavorato con lei: è morta Maria Mesch, creativa tedesca che negli anni 2000 si era stabilita a Milano e qui aveva dato vita a installazioni permanenti e pubbliche che si trovano a Berlino, Mezzago, Gorgonzola, Pontremoli, nonché ai numerosi lavori esposti in mostre e collezioni private in Italia e all’estero.

Addio a Maria Mesch, i capelli colorati e i colori per la Brianza
Aspetto eccentrico, colpiva con i suoi capelli colorati di verde acceso o arancione o blu; era legata a doppio filo col mondo dell’arte anche come organizzatrice di spettacoli e produzioni indipendenti, curatrice del circuito europeo di Centri Culturali Trans Europe Halles. A Mezzago negli anni prima della pandemia aveva creato per un paio di stagioni, e pioniera di un genere che avrebbe poi preso piede, il labirinto in un campo di granturco: un’opera di land art, legata alla terra e alle stagioni, che al debutto nel 2016 aveva saputo richiamare 5mila visitatori ai confini della provincia. Ed era diventata, opera nell’opera, anche palcoscenico per un calendario di eventi.
Aveva lasciato il segno anche in paese e in biblioteca partecipando al progetto di recupero degli spazi.
In Brianza aveva esposto al Mimumo, il Micro museo – composto da una vetrina – che l’architetto Felice Terrabuio ha curato per anni all’ombra del Duomo di Monza in via Lambro.
Addio a Maria Mesch, il ricordo della cooperativa
«Una notizia che non avremmo mai voluto ricevere – ha fatto sapere la Cooperativa Il Visconte di Mezzago – È venuta improvvisamente a mancare la nostra cara socia Maria Mesch. Artista riconosciuta anche a livello internazionale, Maria è stata nostra collaboratrice molto attiva in diversi settori del Bloom. Negli anni 90 ha sviluppato e curato in maniera puntigliosa le attività di esposizioni e eventi legati al mondo dell’arte, si è occupata anche dell’organizzazione di spettacoli musicali, teatrali, performativi e multimedia con particolare attenzione a tutto quello che si muoveva nell’ambiente dell’underground e delle autoproduzioni indipendenti. È stata nostra delegata e rappresentante nel network europeo di Centri Culturali Trans Europe Halles. Grazie di tutto Maria».