Addio a don Mario Riboldi, il prete “nomade” in missione accanto a rom e sinti

È morto don Mario Riboldi, il sacerdote “nomade” che primo in Italia aveva chiesto al vescovo di essere mandato in missione in mezzo a Rom e Sinti. Per anni aveva vissuto nella roulotte in un campo di Brugherio, funerali venerdì mattina a Biassono dove era nato.
BRUGHERIO CRONACA DON MARIO RIBOLDI SACERDOTE DEI NOMADI FOTOGRAFATO DAVANTI ALLA SUA ROULOTTE - foto d’archivio
BRUGHERIO CRONACA DON MARIO RIBOLDI SACERDOTE DEI NOMADI FOTOGRAFATO DAVANTI ALLA SUA ROULOTTE – foto d’archivio FABRIZIO RADAELLI

Se ne è andato l’8 giugno, consumato dall’età e da una vita vissuta intensamente, don Mario Riboldi, il sacerdote che per mezzo secolo ha vissuto accanto a rom e sinti, diventandone amico e referente. Aveva 96 anni. Era nato nel 1929 a Biassono, e proprio qui, nel suo paese natale, verranno celebrati i funerali venerdì 10 giugno alle 11, nella parrocchiale di San Martino. Riposerà nel cimitero del paese, accanto ai genitori Gerolamo e Adele.

Fu il primo sacerdote della diocesi a chiedere di vivere come un nomade accanto a zingari e rom. Per anni la sua dimora è stata una roulotte in un campo di Brugherio, accanto alla cappella creata in mezzo alle altre roulotte, dove ogni mattina celebrava la messa per i cattolici del suo campo.

La salute precaria lo aveva costretto a lasciare la sua gente. Si è spento nella casa di riposo di Varese dove si era ritirato.

Fu l’allora cardinale di Milano, Carlo Maria Martini, a chiedergli di svolgere l’incarico di cappellano dei rom di Milano e dell’hinterland. Conosceva profondamente gli usi, le tradizioni, la cultura e la lingua rom e sinti. Aveva tradotto i salmi perché anche la sua gente dei campi potesse pregarli e anche il Vangelo di Marco in una delle tante lingue romanes che conosceva.