Addio a Dante Oreste Orsenigo stimato sindaco e parlamentare

Carate Brianza piange il suo sindaco e la Brianza uno stimato suo parlamentare. Venerdì mattina, nella clinica dove era ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, si è spento, all’età di 87 anni, l’onorevole Dante Oreste Orsenigo, Lunedì 2 giugno, alle 15 i funerali in prepositurale
Dante Oreste Orsenigo
Dante Oreste Orsenigo

Carate Brianza piange il suo sindaco. Venerdì mattina, nella clinica dove era ricoverato per l’aggravarsi delle sue condizioni di salute, si è spento l’onorevole Dante Oreste Orsenigo, sindaco della città dal 1975 al 1995 e poi, ancora, dopo il commissariamento del Comune per la fine anticipata dell’amministrazione Lotti, dal 1998 al 2002. Aveva ottantasette anni.

Nato il 15 ottobre 1926 in una delle storiche famiglie caratesi, Orsenigo è stato uno dei rappresentanti più alti della terra di Brianza e dei suoi abitanti. Esponente di spicco della Democrazia cristiana, era poi approdato nelle file del centrodestra. Viveva l’impegno civico come vocazione, la politica come spirito di servizio. Chi se lo ricorda girare indaffarato per le stanze del municipio che era la sua seconda casa, conserva l’immagine di lui che parla a due telefoni cellulari nello stesso tempo.

Chi ha condiviso con lui l’impegno sui banchi del consiglio comunale, conserva il ricordo di un sindaco fermo nelle sue posizioni e capace di rispettare anche i più agguerriti oppositori politici, perché in essi vedeva prima di tutto dei rappresentanti di cittadini.

Votatissimo dai “suoi” brianzoli, negli anni Ottanta era riuscito a entrare in Parlamento, e ci era stato seduto per due legislature, dal 1983 al 1992. Da quegli scranni, lavorava sempre e comunque per la sua terra. Fu lui, ad esempio, a coordinare i sindaci del territorio e la Provincia di Milano per autofinanziare il progetto per eliminare tutti i semafori dalla Valassina: un progetto che, in tempi brevissimi, mettendo insieme le risorse della Brianza, fu approvato dal ministero e diventò realtà.

A Carate, invece, era intervenuto lungo l’argine del Lambro, a Readino, per scongiurare il rischio di esondazioni, che prima di allora erano frequentissime. Impegnato a Roma sì, ma sempre vicino alla sua gente, con passione e semplicità, tanto da voler incontrare i bambini delle scuole per spiegare loro cos’è l’educazione civica, e da far visita periodica agli ammalati per portar loro conforto e sostegno.

Durante la sua amministrazione, la città aveva cambiato volto e aveva assunto quello che le appartiene tuttora. Aveva seguito in prima persona lo sviluppo urbanistico di Carate, arrivando a licenziare il Piano regolatore generale. Sotto la sua spinta innovatrice e la sua felice intuizione, trovarono spazio tante cooperative edilizie ed artigiane. Della Confcooperativa, l’associazione delle cooperative cattoliche milanesi lombarde, era stato anche il presidente. Pochi anni fa, inoltre, era stato eletto ai vertici dell’Istituto italo-cinese, fondato negli anni Settanta da un altro brianzolo eccellente, il compianto senatore albiatese Vittorino Colombo.

I funerali dell’onorevole Dante Oreste Orsenigo saranno celebrati lunedì 2 giugno, alle 15, nella chiesa prepositurale dei santi Ambrogio e Simpliciano. Sarà quello l’ultimo omaggio della città di Carate Brianza al suo indimenticabile primo cittadino. Orsenigo lascia la moglie Gerarda Valli, con cui da un paio di anni si era trasferito a vivere nella vicina Biassono, e i figli Simone e Davide.

Alle esequie non mancheranno il gonfalone del Comune e il sindaco Francesco Paoletti, che dice: «Dante Oreste Orsenigo ha dato tanto alla nostra città, perché ha saputo leggerne i bisogni e dare le giuste risposte. Quelli in cui era sindaco sono stati anni formidabili per la nostra comunità e lui, mosso da grande ottimismo, ha avuto il coraggio di cambiare Carate sotto tanti aspetti e di arricchirla dal punto di vista economico e produttivo. Penso alla costruzione di tante case a prezzi accessibili e della nuova area industriale. In campagna elettorale, l’anno scorso, ho avuto modo di incontrare tantissimi cittadini che del nostro storico sindaco avevano un ricordo eccellente. Non l’ho frequentato molto, ma ho la certezza che la memoria dei caratesi riflette l’impegno di un grande sindaco, e per me questo è motivo di insegnamento e di esempio».