Accuse di peculato, la Procura di Monza chiede il rinvio a giudizio per Paolo Romani

E' accusato di una una presunta sottrazione illecita dai conti del partito, quando era a capo del Gruppo Parlamentare di Forza Italia
Paolo Romani
Paolo Romani Radaelli Fabrizio

Richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Monza (udienza preliminare il 21 settembre nel Tribunale di Monza) per Paolo Romani, ex senatore di Forza Italia, ed ex ministro dello Sviluppo Economico durante il quarto governo Berlusconi, accusato di peculato per una presunta sottrazione illecita dai conti del partito, quando era a capo del Gruppo Parlamentare di Forza Italia

Paolo Romani, a ottobre del 2022 sequestro preventivo della Finanza

Nell’ottobre dello scorso anno la Guardia di Finanza aveva effettuato nei confronti dell’ex senatore un sequestro preventivo di beni per un ammontare di 344mila euro, cifra che equivarrebbe alla presunta sottrazione illecita, che sarebbe stata effettuata insieme a presunto complice, un imprenditore. L’indagine è stata avviata a luglio del 2022 a seguito di alcune segnalazioni per presunte “operazioni sospette” sui conti del partito. Nell’occasione Romani, davanti agli inquirenti, si era avvalso della facoltà di non rispondere.

Dichiarazioni spontanee di Paolo Romani: “Ho agito in assoluta buonafede”

Con dichiarazioni spontanee avrebbe invece detto di avere agito in “assoluta buonafede” nella movimentazione dei fondi, che sarebbero serviti per anticipare spese a seguito del Patto del Nazareno, del 2013 “nella convinzione di utilizzare somme che erano nella mia personale disponibilità, infatti utilizzai assegni quindi pagamenti tracciabili” avrebbe detto Romani.