Si è chiusa in aula, ma con tutta probabilità continuerà in altre sedi, la discussione sull’accordo tra il Comune e la ditta Sangalli. Il consiglio comunale ha votato il provvedimento che sancisce l’accordo economico di 6 milioni di euro di “danni” che la ditta riconoscerà al comune dopo le vicende dell’appalto del 2009 finito sotto inchiesta. Il passaggio in consiglio comunale rappresentava la ratifica dell’accordo già approvato dalla giunta. L’opposizione, però, non si rassegna e il Movimento 5 Stelle ha annunciato ricorso alla Corte dei conti e all’autorità nazionale anticorruzione (Anac).
I rappresentanti grillini in consiglio comunale si sono visti bocciare, nella seduta di giovedì scorso, due mozioni che chiedevano in sostanza di rimborsare direttamente i cittadini con i soldi della Sangalli.
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A fronte di questo rifiuto dell’aula (e dell’amministrazione) il Movimento 5 Stelle ha deciso che non poteva tacere: «La maggioranza ha perso le occasioni per mettere una pezza sullo scandalo dell’appalto truccato – ha dichiarato Nicola Fuggetta, capogruppo dei pentastellati – e per dare un segno di giustizia ai cittadini, ridandogli un po’ di soldi e riducendo la Tari».
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L’accordo tra il Comune di Monza e la ditta Sangalli non va proprio giù agli esponenti del Movimento che non vedono possibilità di trattativa su questi aspetti: «Ora faremo una segnalazione alla Corte dei Conti perché valuti se l’importo con cui l’amministrazione ha chiuso l’accordo sia congruo – e non solo – pensiamo anche ad un esposto all’autorità anticorruzione». La maggioranza ha spiegato in aula le ragioni di questo accordo che ha portato introiti per le casse comunali di 6 milioni di euro che, nel bilancio di previsione, verranno messi nel settore Ambiente.