Novant’anni fa, la prima pagina del Cittadino ricordava la morte del Duca d’Aosta. Si trattava di quell’Emanuele Filiberto di Savoia-Aosta che durante la Prima guerra mondiale aveva guidato con molto successo la Terza Armata.
Una figura all’epoca molto popolare nonché molto amata dalla popolazione. È sepolto, come da sua richiesta, nel Sacrario di Redipuglia, insieme a tutti i suoi soldati.
Ecco come viene ricordato sulla prima pagina del Cittadino del 9 luglio 1931.
«Il duca d’Aosta, rimpianto da tutta Italia, ha dato esempio di una morte cristiana, che non solo chi della fede vive ha ammirato, ma che l’opinione pubblica ha segnatamente notata. Con simpatia, come attestazione riverente verso l’illustre defunto e verso la Casa Savoia, c’egli onorò in morte, anche con l’attestazione pubblica e sincera dei suoi sentimenti religiosi. […] Non appena conosciuta sabato sera la notizia della irreparabile perdita del Glorioso principe, la città (Monza ndr) si immerse nel più sentito cordoglio e fu notata con commozione la spontaneità con cui venne fatta ovunque esposizione del tricolore abbrunito. Espressioni di rimpianto affettuoso erano sulla bocca di tutti, ma coloro che del Duca d’Aosta conobbero in guerra il valore ed il cuore».