Si riesce a immaginare una città senza autobus che accompagnano i cittadini in ogni dove? Dove sembra quasi incredibile che possa esistere una società municipale di autobus? Ebbene, di questo parla il Cittadino di cinquant’anni fa. Il 6 luglio 1961 viene celebrato il rinnovo della concessione per il servizio di autotrasporto alla Saab (Società Anonima Autolinee Briantee).
Un’azienda privata che sarà sostituita, nel 1968, dall’Amsa (Azienda Municipale Servizio Autolineurbani).
Un’eventualità ancora lontana, ma già paventata sulle pagine del Cittadino, in modo non esattamente lusinghiero. La politica cittadina e la storia della città si mescolano in questo racconto dal passato.
«I socialcomunisti monzesi hanno sempre delle belle pretese, specie in fatto di municipalizzazioni. Secondo loro la nostra Amministrazione comunale dovrebbe, ad esempio, assumere in proprio il pubblico servizio degli autotrasporti, magari, fatte le debite proporzioni, assoggettandosi allo strapassivo che comporta l’ATM per il comune di Milano. Tanto, dicono loro, anche se passivo deve esserci, verrebbe ampiamente coperto dalle attività comportate da altre municipalizzazioni: “in primis” quella di gas e dell’energia elettrica. Insomma il comune dovrebbe andare a scovare svariate centinaia di milioni per municipalizzare quanto è possibile senza badare alle più elementari precauzioni finanziarie, rischiando anche un fallimento».
Un dibattito che sembra, allo stesso tempo, attualissimo e incredibilmente antico.