In arrivo a Vimercate un nuovo spazio informativo e di supporto alla cittadinanza: per le persone Lgbtiqapk+, generando anche qualche reazione politica da parte delle minoranze. Lo sportello informativo, proposto dall’associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno Aps, è dedicato alla comunità Lgbtiqapk+ e a tutti i cittadini e si occuperà di garantire uno spazio di ascolto, accoglienza e sostegno per persone che affrontano momenti cruciali della propria esistenza, in special modo per coloro che siano state vittime di violenza o abbiano subito episodi di discriminazione.
Sarà inoltre uno sportello di orientamento e informazioni rispetto alle tutele del sistema servizi del territorio e di B.O.A. (Brianza Oltre l’Arcobaleno) e fornirà supporto sociale tramite la rete dei servizi e delle associazioni territoriali che lavorano sul tema dell’anti-discriminazione in collaborazione con il Settore Servizi Sociali. L’attività verrà gestita dal referente individuato all’interno dell’Associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno Aps e sarà attivato in un ufficio dedicato presso Spazio Città in via Papa Giovanni XXIII, in una giornata alla settimana in orario tardo pomeridiano o serale in fase di definizione. La durata della convenzione è di un anno con possibilità di rinnovo.
«Una città inclusiva che tuteli i diritti di tutti senza lasciare indietro nessuno. Da questa visione nasce la scelta dell’amministrazione di aprire uno sportello informativo rivolto alla comunità LGBT+ nel Vimercatese. Lo sportello avrà una funzione di ascolto e accoglienza e fornirà servizi di assistenza e pronto intervento in caso di segnalazioni di violenze e discriminazioni di genere – ha affermato l’assessore alle Opportunità Riccardo Corti -. Ringrazio l’associazione Brianza Oltre l’Arcobaleno per essersi resa disponibile in questa iniziativa e aver messo a disposizione volontari formati per la gestione dello sportello».
All’opposizione c’è qualcuno che ha storto il naso. «Il Comune deve fare il Comune – ha chiosato il leader del centrodestra Giovanni Sala -. Io sono a favore del fatto che l’amministrazione debba ascoltare indistintamente tutti i cittadini, creare uno sportello destinato a persone che purtroppo vivono un disagio per il loro orientamento sessuale invece di fargli del bene potrebbe ghettizzarle». Non molto diversa la posizione della Lega con il capogruppo Matteo Trassini che ha spiegato come sia «giusto ascoltare chi subisce dei soprusi, ma bisogna sentire tutte le persone che si trovano in difficoltà. Auspico innanzitutto che questa iniziativa non venga strumentalizzata in più spero che riaprano lo sportello donna».
Sulla faccenda ha detto la sua anche Fratelli d’Italia. «Premesso che la giunta Cereda non ci ha ad oggi dato comunicazione del progetto e di conseguenza siamo all’oscuro dell’iter e delle modalità applicative, ci preme capire quale sia la motivazione per la quale si è pensato ad uno sportello specifico che di fatto crea una sorta di discriminazione nei confronti delle vittime di violenza non appartenenti alla comunità lgbt+. La violenza va contrasta ed è necessaria una visione a trecentosessanta gradi che permetta pertanto un supporto alle vittime indipendentemente dall’orientamento sessuale, dal credo religioso e dalla condizione sociale – ha aggiunto il capogruppo di Fratelli d’Italia Massimiliano Pispisa -. Ancora una volta assistiamo ad una scelta che antepone l’ideologia politica alla reale necessità delle tante persone vittime di violenza. Intervenire a favore dell’antidiscriminazione lo dice la parola stessa, significa operare con finalità di contrasto ad ogni forma di discriminazione. Purtroppo c’è da prendere atto che la giunta Cereda ha una sua propria, anzi impropria concezione di tale termine». Non si esclude una replica dell’amministrazione nelle prossime ore.