Una basilica san Giuseppe in Seregno, nel pomeriggio di mercoledì 8 giugno, all’interno della quale ha spiccato la divisa dei Carabinieri e il tricolore, per rendere l’estremo omaggio e saluto alla figura di Emidio Fabiani, maresciallo maggiore dei Carabinieri in pensione. Erano in tanti a ricordare il loro “comandante” unitamente al maggiore Emanuele Amorosi della compagnia dei Carabinieri di Seregno, al maresciallo Colella della locale stazione e alla diverse sezioni delle associazioni carabinieri brianzole.
I funerali del carabiniere Fabiani a Seregno, aveva 79 anni
La liturgia di suffragio è stata celebrata da don Mauro Mascheroni con lui all’altare il diacono permanente Giuseppe Coiro, che era stato al fianco di Fabiani, quando ricopriva l’incarico alla radiomobile alla compagnia di Desio, dal 1977 all’82 con Fabiani vice comandante di stazione. Fabiani, 79 anni, nato ad Ascoli Piceno il 6 febbraio 1943, ha lasciato la moglie Luciana, i figli Simone e Gianmaria, la nipote Viola i fratelli Giuseppe e Gabriella. Le sue ceneri riposeranno nel camposanto di Seregno.
I funerali di Fabiani a Seregno, era nell’Arma dal 1962
Si era arruolato nell’Arma nel 1962 e subito destinato al centro sportivo di Bologna, lui che era stato giocatore in tutto il settore giovanile dell’Ascoli nel ruolo di libero. Dopo qualche anno trasferito a Brunico da vice brigadiere, dove era responsabile delle squadre di Carabinieri e dell’Esercito per la vigilanza ai tralicci nel periodo dell’ondata di attentati da parte del movimento irredentista sudtirolese Bas che ne aveva fatti esplodere ben 37. Poi per 8 mesi in servizio a Laives e nel 1972, a 28 anni, veniva trasferito alla compagnia di Desio come maresciallo e comandante di stazione, il più giovane d’Italia, fino al 1983, quando giungeva a Seregno, a rilevare il testimone del maresciallo Domenico Capone alla stazione di via Mameli.
I funerali di Fabiani: nell’Arma di Seregno fino al 1988
Nel 1985, sempre come maresciallo di stazione si trasferiva nella caserma della compagnia guidata dal capitano Francesco Bruzzese. In piazza Prealpi a Seregno restava fino al 1988. Ha partecipato alla cattura del criminale Renato Vallanzasca e dei sequestri dei brianzoli Elli di Giussano e Mariani, Cesana e Schiatti di Seregno. In prima line a catturare i rapinatori del Mulinello e nella rapina Brollo di Desio. Nel 1982, a Desio, riceveva un encomio solenne per le sue brillanti operazioni svolte in Alto Adige dalle mani del ministro dell’interno Virginio Rognoni e del sindaco Pietruccio Rampi. Si fregiava dell’onorificenza di cavaliere della Repubblica.
I funerali di Fabiani a Seregno, aprà un’agenzia investigativa
Nel 1990 apriva un’agenzia investigativa la “Blitz” di cui è stato responsabile per dieci anni per poi condividerla con Piero Provenzano sotto la nuova denominazione “X-Point”. Un suo carabiniere che gli è stato al fianco nell’esperienza a Desio, Giuseppe Di Martino, al termine della funzione l’ha ricordato così: “Siamo turbati da questo evento che ci lascia orfani della tua presenza. Sapevi perfettamente quale sarebbe stato il tuo futuro per la malattia che stavi vivendo. Sei stato una presenza costante nella nostra vita in 50 anni di conoscenza. Ci hai accompagnato nel nostro cammino insegnandoci i valori della vita e dello stare insieme. Sapevi ascoltare in modo speciale, sempre. Lasci un’eredità importante un’eredità che possiamo scorgere ogni giorno”. E ancora: “le tue doti erano l’onestà, l’equilibrio, il coraggio, il senso del dovere, la lealtà, il rigore morale e lo spirito di sacrificio che per noi sono state la luce con la quale hai illuminato il nostro cammino. La tua umanità era un segno di fratellanza dove non facevi pesare il tuo ruolo di comandante, eri il Comandante che tutti avrebbero voluto avere, ci hai fatto sentire parte di una grande famiglia. Sei stato un fine investigatore e hai risolto numerosissimi episodi di criminalità. Rimanevi sempre umile nonostante o tuoi infiniti successi riconosciuti sia in ambito militare che civile. La tua grande umanità e sensibilità è stata la chiave che ha aperto i nostri cuori”.