Si è svolta, martedì 18 aprile a Palazzo Pirelli, la cerimonia di commemorazione in memoria di Annamaria Rapetti, Alessandra Santoncito, la prima originaria di Lodi e monzese d’adozione, e del pilota Luigi Fasulo, che si schiantò con il suo piper contro il palazzo sede della Regione, dove stavano lavorando le due avvocatese, il 18 aprile del 2002 all’altezza del 26° piano, provocando anche una settantina di feriti. “Le persone e le istituzioni hanno memoria. Come gli edifici. Palazzo Pirelli ‘vive’ ancora oggi il dramma di quella tragedia. E il luogo in cui si percepiscono le sensazioni di quel 18 aprile del 2002 è il 26° piano. Oggi in questo spazio facciamo un ‘esercizio di memoria’” ha detto il presidente del consiglio regionale Federico Romani che ha aperto la cerimonia di commemorazione.

Commemorazione al Pirellone, la tragedia 21 anni fa
La tragedia del Pirellone si verificò pochi mesi dopo l’attentato terroristico alle Torri Gemelle di New York e la strage di Linate. L’Assemblea regionale per i tre anni successivi si riunì in una tensostruttura realizzata ad hoc su un’area in va Melchiorre Gioia. Fu allora che nacque l’idea di accorpare tutti gli uffici della Giunta in un unico edifico – l’attuale Palazzo Lombardia – e di dedicare Palazzo Pirelli, opportunamente restaurato e ammodernato nelle sue dotazioni tecnologiche, a sede esclusiva del Consiglio regionale e dei gruppi consiliari.
Commemorazione al Pirellone, il ricordo di Federico Romani
“Regione Lombardia reagì in modo immediato al fortissimo trauma, che molti individualmente si sono trascinati per anni. – ha proseguito il presidente Romani – Al coraggio e alla disponibilità dei dipendenti ha fatto seguito la volontà di riscatto. La ristrutturazione e il restauro del Palazzo furono un esempio della capacità di reagire e della forza di ricostruire. Secondo lo spirito del DNA dei lombardi, da sempre abituati a tirarsi su le maniche di fronte a una tragedia e lavorare insieme per ripartite. Perché Regione Lombardia e la Lombardia sono un’unica grande comunità di donne e uomini coraggiosi”.