A Monza e Milano ci si sposa di meno, ma il business del wedding non cala

In Lombardia, a Milano in particolare ma pure a Monza, ci sposa di meno; il numero dei matrimoni celebrati ogni anno in Italia diminuisce, il business invece no. Lo dice l’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza.
Un matrimonio in Villa reale a Monza
Un matrimonio in Villa reale a Monza Fabrizio Radaelli

In Lombardia, a Milano in particolare ma pure a Monza, ci sposa di meno; il numero dei matrimoni celebrati ogni anno in Italia diminuisce, il business invece no. E col mese di giugno inizia la vera e propria stagione del sì, con picchi anche in settembre. Civile o religioso che sia. La percentuale delle cerimonie in un anno è calata del 15.9%, quella delle attività legate al settore è salita del 6.1%. Tra wedding planner (+1.7% per chi organizza di tutto punto l’evento), confezione e vendita di abiti, bomboniere, catering e ristoranti. Un giro d’affari da 7 miliardi di euro.

Lo dice l’Ufficio studi della Camera di commercio di Monza e Brianza sulla base dei dati di Registro imprese e Istat.

A Lodi e a Milano ci si sposa di meno (indice di 2,4 matrimoni ogni mille abitanti) e pure Monza e Brianza (2,6) e tra le ultime dieci province italiane. In testa alla classifica c’è Salerno e in generale le province del sud: indice 4,6 per Salerno, 4,5 per Crotone, 4,4 per Benevento, 4,3 per Reggio Calabria e Vibo Valentia.

La Campania è anche la regione che spicca per i numeri assoluti più alti di imprese attive nei settori del wedding: sono 7.244 le attività, “specializzate” soprattutto nelle vendite di abiti su misura e bomboniere. La Lombardia al secondo posto conta 6.193 imprese del settore, il Lazio 5.754.