«A Meda commissione d’inchiesta sul rischio idrogeologico»

La richiesta di Forza Italia all'indomani dell'alluvione che ha colpito la Brianza della zona del Seveso, da Cabiate a Bovisio Masciago.
Meda esondazione Tarò 22 settembre trattori per fango - foto per concessione Ezio Cairoli
Meda esondazione Tarò 22 settembre trattori per fango – foto per concessione Ezio Cairoli

La Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio a Meda per avviare una strategia di studio e prevenzione. Lo chiedono Fabrizio Sala e Paolo Emilio Russo, deputati di Forza Italia, all’indomani dell’alluvione che ha colpito la Brianza della zona del Seveso, da Cabiate a Bovisio Masciago.

La richiesta di Fabrizio Sala e Paolo Emilio Russo di Forza Italia

Mentre si sta lavorando al ripristino della normalità e per mettere in sicurezza tutti i cittadini colpiti dagli effetti dei fenomeni atmosferici rovinosi che hanno colpito il Comasco e la Brianza – hanno scritto in una nota – chiederemo lo stato d’emergenza e di calamità naturale per sostenere Comuni, Province, aziende e cittadini nelle operazioni di ricostruzione. È altrettanto importante mettere in campo una strategia che consenta di individuare le aree più a rischio e di programmare quanto prima interventi di prevenzione, impedire e si verificano nuovamente frane o crolli. Per questa ragione abbiamo chiesto di attivare nelle aree della Provincia di Como e di Monza e Brianza – per esempio le aree di Blevio e del Basso Lago, di Cabiate o Meda – più esposte a questo genere di fenomeni un intervento e una missione della Commissione parlamentare di inchiesta sul rischio idrogeologico e sismico del territorio prevenzione sicurezza sugli interventi di emergenza e di ricostruzione, costituita da pochi mesi in seno alla Camera dei Deputati. La collaborazione interistituzionale a tutti i livelli è la chiave per affrontare in maniera sistemica il problema e, pertanto, riteniamo importante coinvolgere nel confronto le istituzioni a tutti i livelli, a partire dai sindaci, i presidenti delle province, i responsabili della sicurezza e della Protezione civile”.

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