A Cologno i funerali di Sofia Castelli, uccisa dall’ex: per lei l’abbraccio di decine di brugheresi

I funerali di Sofia Castelli si sono celebrati a Cologno Monzese, c'erano anche parecchi brugheresi mercoledì sera alla fiaccolata in sua memoria.
La fiaccolata in memoria di Sofia Castelli, uccisa a Cologno Monzese
La fiaccolata in memoria di Sofia Castelli, uccisa a Cologno Monzese

I funerali si sono celebrati in mattinata a Cologno Monzese: un lungo applauso e centinaia di persone per l’ultimo saluto a Sofia Castelli, 20 anni uccisa dall’ex fidanzato.

Sofia Castelli, uccisa dall’ex: brugheresi alla fiaccolata che ha visto marciare centinaia di persone

E c’erano anche parecchi brugheresi mercoledì sera a Cologno alla fiaccolata in suo ricordo. Alla manifestazione organizzata dal Comune e dall’istituto Leonardo da Vinci c’erano giovani brugheresi che l’hanno conosciuta, o magari solo incrociata, nei corridoi della scuola, c’erano genitori di ragazze della sua età e c’erano persone mosse dalla commozione e dallo sgomento suscitati dal delitto e dal desiderio di far sentire la loro vicinanza ai genitori Diego e Daniela, al fratello Manuel e a tutta la famiglia.

Sofia Castelli, uccisa dall’ex: partenza da Villa Casati

In centinaia, partiti da Villa Casati, hanno camminato uno accanto all’altro e hanno sfilato sotto l’abitazione dove per ore l’ex fidanzato l’ha attesa, nascosto in un armadio, con il coltello in mano, ossessionato dalla fine di quel legame diventato invivibile per Sofia, convinto di sorprenderla con un altro. L’ha accoltellata, colpendola più volte, non appena si è addormentata, mentre nell’altra stanza l’amica che ha trascorso con lei la serata in discoteca non ha sentito nulla. Dopo averla ammazzata ha vagato in strada prima di confessare il crimine alla Polizia locale.

Sofia Castelli, uccisa dall’ex: lacrime e qualche grido di rabbia

Mercoledì le testimonianze, le parole colme di affetto per la giovane e le lacrime si sono mischiate a qualche grido di rabbia per un delitto reso più atroce dal fatto che per mesi l’assassino reo confesso, ora detenuto nel carcere di Monza, è stato ospitato dalla famiglia Castelli. Per lui è stato semplice intrufolarsi nell’appartamento vuoto perché i genitori e il fratello della povera Sofia erano in Sardegna dove lei avrebbe dovuto raggiungerli.