C’è un racconto a Bellusco che ancora non ha trovato spazio nei libri di storia. Si è fatto largo nella tradizione grazie al ricordo di chi l’ha vissuto fino a trovare il proprio spazio indelebile nei versi di una canzone. Il testo è quello di “Nella chiesa di Bellusco” composta dai Mercanti di liquore (2005, album “Che cosa te ne fai di un titolo”).
La vicenda, magari, è nota solo ai belluschesi più anziani (“e se gliela fai raccontare gli vedrai brillare gli occhi” recita il verso finale della canzone) ed è il racconto di un’incredibile storia di coraggio.
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Ascolta la canzone “Nella chiesa di Bellusco”
Ambientato durante l’occupazione nazifascista, il racconto narra di come un manipolo di SS sia entrato nella chiesa di Bellusco, durante la messa domenicale, in cerca di alcuni fuggitivi. Tra lo stupore e la paura dei fedeli brilla la figura e il coraggio del parroco che, mentre i soldati continuano a perlustrare la chiesa invano (i fuggitivi si erano rifugiati nel campanile), non si fa intimidire dai tedeschi fino a mollare uno “sganassone” a un SS che si stava accendendo la sigaretta “Nella casa del Signore non si spara e non si fuma”. Il racconto si chiude col lieto fine: i tedeschi escono dalla chiesa senza torcere un capello a nessuno e senza riuscire a trovare i fuggitivi sul campanile.
«Per scrivere la canzone mi sono ispirato ai racconti di due zie belluschesi di Simone (Spreafico, chitarrista della band) – spiega il cantante, Lorenzo Monguzzi – Più dell’effettiva realtà storica è importante la vicenda umana che sottostà ai fatti narrati e la forza dimostrata dal prete di fronte alla tracotanza dei nazisti».
Ascolta la canzone “Sette fratelli”
Non è questa l’unica canzone dei Mercanti di liquore che fa riferimento a quel periodo storico, basti pensare a “Il sergente nella neve” o a “Sette fratelli” (dedicata ai fratelli Cervi e cantata con Marco Paolini): «Quello della resistenza è stato uno dei momenti più dignitosi della storia italiana perché ci sono state persone che si sono battute per prendere in mano il proprio destino».
Il passaggio dei nazisti da Bellusco non ha lasciato però solo dei racconti a lieto fine. Fuori da Camuzzago è eretta una lapide in ricordo di alcuni ragazzi ammazzati da un contingente di tedeschi in ripiegamento. Proprio da questo cippo memoriale, mercoledì, ha preso il via il corteo per la celebrazione del 73° anniversario della liberazione.