La data è quella del 10 marzo, la seduta in cui nella deliberazione 297 l’Asst Monza, cioè il San Gerardo, ha dato conto dell’esito del concorso per “la copertura a tempo indeterminato di n.2 posti di dirigente medico, area della medicina diagnostica e dei servizi, disciplina di anestesia e rianimazione”.Insomma: anestesisti e rianimatori, quello che occorre (e tanto) agli ospedali in tempo di covid-19. Il provvedimento firmato dal direttore Mario Alparone, direttore generale dell’Asst, con il direttore amministrativo Stefano Scarpetta, la direttrice sanitaria Laura Radice e il direttore sociosanitario Gianluca Peschi prevede l’assunzione di undici specialisti di rianimazione per l’ospedale monzese.

Il concorso in realtà risale ad agosto ed era stato aperto per sostituire personale che aveva o avrebbe lasciato il San Gerardo, per pensione o altro. Il bando è stato pubblicato a settembre e sono arrivate 83 domande, prima dell’emergenza: a gennaio (sempre prima dell’epidemia) è stata stilata la lista degli ammessi e a metà febbraio l’amministrazione ha certificato gli ammissibili. Non sapevano, probabilmente, con cosa avrebbero avuto a che fare, ma ora è così: dovranno sfidare il coronavirus insieme al resto del personale ospedaliero. La direzione dell’Asst ha previsto l’assunzione a tempo indeterminato di tre medici rianimatori risultati i vincitori del bando, per incominciare. Ma ne ha aggiunto un quarto per la “sostituzione di personale già cessato nell’anno 2020” e di altri quattro per “sostituire risorse che cesseranno il servizio nel corso dell’anno 2020”.
In più ha stabilito “le assunzioni dalla nona all’undicesima posizione” perché “finalizzate all’acquisizione di nuove risorse, a fronte di future cessazioni”, finalizzate per il potenziamento delle terapie intensive a seguito dell’emergenza da covid-19”. Così si legge nel documento pubblico pubblicato una settimana fa dall’Asst: in tempi di emergenza, il San Gerardo fa fronte alla crisi.