Fumettista monzese respinta dalla Francia: «Tre poliziotti ad aspettarmi»

La fumettista monzese Elena Mistrello è stata protagonista di un clamoroso caso di “respingimento forzato” dalla Francia.
Elena Mistrello - foto da Facebook
Elena Mistrello – foto da Facebook

La fumettista monzese Elena Mistrello è stata protagonista, suo malgrado, di uno spiacevole quanto clamoroso caso di “respingimento forzato” dalla Francia, come descrive lei stessa sui suoi social quanto successo lo scorso fine settimana: avrebbe dovuto partecipare al festival del fumetto Bd Colomiers a Tolosa, in programma dal 21 al 23 novembre, per presentare il suo libro “Sindrome Italia”, appena pubblicato in edizione francese.

Fumettista monzese respinta dalla Francia: il suo racconto, era in viaggio per un festival a Tolosa

A raccontare quanto successo è lei stessa: «Venerdì 21 novembre atterro all’aeroporto di Toulouse e appena scena dall’aereo trovo tre agenti della police nationale ad aspettarmi, mi fermano e mi comunicano che non posso mettere piede in Francia, che loro non sanno esattamente perché, ma risultava una segnalazione del Ministero degli Interni relativa alla pericolosità della mia persona».

Superato il panico e l’imbarazzo la fumettista monzese cerca di spiegare che il viaggio è stato organizzato dalla casa editrice e che lei non ha mai avuto alcun problema con la giustizia francese. Niente da fare, l’ordine è quello di risalire sul volo per Milano. «Se mi fossi rifiutata avrebbero potuto arrestarmi e trasferirmi in un centro di detenzione amministrativa per migranti», continua.

Fumettista monzese respinta dalla Francia: «Una grave minaccia per l’ordine pubblico»

Inevitabile quindi la decisione di risalire sul primo volo per l’Italia con in mano un verbale di rimpatrio «sul quale si specifica che non sarei potuta entrare in Francia in quanto rappresento una grave minaccia per l’ordine pubblico francese e quindi su di me pende una misura di interdizione all’ingresso», continua.

«Il mio lavoro di fumettista mi porta spesso a viaggiare, essere attiva politicamente si riversa in quello che disegno. Ho voluto raccontare quanto è successo perché non resti solo una brutta esperienza personale ma possa far capire la deriva autoritaria degli stati europei, affinché si contribuisca a scardinare meccanismi destinati a peggiorare se non urgentemente fronteggiati».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.