Alessandro Canzi e il suo personale museo della motonautica a Sovico: uno scrigno custode di cimeli, tra tute e caschi che hanno fatto la storia, fotografie, autografi ed un soffitto sul quale sono impresse le mani di sportivi che hanno lasciato il segno in questo adrenalinico sport. C’è tutto un mondo fatto di ricordi ed emozioni che si svela ai fortunati visitatori che varcano la soglia del museo che il sovicese Alessandro Canzi, proprietario, team manager e radio man di Rpm, in corsa per il mondiale di Formula 2, tiene gelosamente chiuso a chiave all’interno del quartier generale di Sovico.
Motonautica: c’è anche un bolide tra i cimeli esposti
In un’altra ala della proprietà, tra lavoro e passione, c’è anche il bolide che sfreccia sull’acqua e che, visto così da vicino, si conferma un gioiellino da togliere il fiato. C’è da stupirsi. Non perché nel cuore della Brianza ci sia un museo personale della motonautica dato che, cambiando provincia, ma pur sempre a pochi chilometri di distanza in linea d’aria ci sono nomi e piloti che figurano nell’olimpo di questo sport, ma piuttosto perché si rimane esterrefatti dall’ammirare cimeli, soprattutto del cuore, che narrano una storia di vita e di legami. Si intrecciano momenti e volti, vittorie e destini, nazionalità e una miriade di ritagli di riviste. Ci sono i colori di tute che altri non possiedono, ma Canzi le ha appese in bella mostra e si emoziona nel mostrarle. Un orgoglio, ma anche pagine di pura passione, un mondo che ha un valore inestimabile dal punto di vista affettivo ancor prima che materiale.
Motonautica: tanti piloti di Formula 1 arrivano in visita
«È la mia stanza dei giochi? Sì, è vero -sorride quando gli chiediamo se starsene lì dentro sia un divertimento-: è il mio museo, la mia “chiesa”». L’abbigliamento nautico occupa pareti, la collezione di cappellini è impressionante. Ogni dettaglio riporta ad un preciso momento. Una fotografia è il ricordo che testimonia una vittoria esaltante, ma incancellabile è quello che è nella mente e negli occhi di chi ha vissuto imprese in un mondo scoperto per caso da piccolissimo e che da quel momento governa una parte essenziale della sua esistenza. C’è anche un legame speciale con Marco Simoncelli. «Ci sono le uniformi di quando ho cominciato, le magliette che mi hanno dato nel Qatar, sono XXXL, esagerate -dice-: le magliette che mi hanno regalato piloti fortissimi, i pass ed i programmi di tutti gli anni che ho vissuto, le barchette in polistirolo, sino alla tuta dell’ultimo mondiale che Guido Cappellini in persona mi ha donato o a quella, sempre autografata con un messaggio, di Alex Carella del quale ho anche il casco dei tre titoli mondiali. Qui a Sovico vengono tanti piloti, anche di Formula 1, per vedere cose che hanno fatto la storia…».
Motonautica: una collezione destinata ad aumentare
Amarcord e commozione nel ripensare a legami di amicizia che rimangono anche dopo la scomparsa di alcuni di loro. Per Alessandro Canzi, il museo della motonautica è un universo di sensazioni con cimeli che incantano anche chi è non è esperto di motonautica, ma ama lo sport e le sue mille sfumature. Perché su quelle imbarcazioni che affascinano, sale un pilota, ma c’è dietro anche una storia. Quella che Alessandro Canzi vive a 360 gradi. Collezionando, di anno in anno, una valigia di ricordi destinati ad aumentare.