Monza: l’intelligenza artificiale al servizio della medicina al San Gerardo

Un corso speciale rivolto a professionisti di tutta Italia per capire come l'IA migliora e rende più efficaci le cure in radiologia.
Radiologia e intellingenza artificiale a Monza: da sinistra Rocco Corso, il presidente dell'Irccs Claudio Cogliati, Davide Ippolito
Radiologia e intellingenza artificiale a Monza: da sinistra Rocco Corso, il presidente dell’Irccs Claudio Cogliati, Davide Ippolito

L’intelligenza artificiale al servizio della medicina passa da un corso speciale organizzato dagli esperti del San Gerardo di Monza per gli specialisti di tutta Italia. È successo nei giorni scorsi, quando medici radiologi e tecnici sanitari sono arrivati all’Irccs per scoprire come l’IA sta cambiando (e in meglio) l’elaborazione e l’interpretazione delle immagini di quelle che siamo abituati a chiamare Tac, oggi Tc, tomografie computerizzate.

Il corso ha visto in cattedra tra gli altri Davide Ippolito, professore associato di Radiologia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e responsabile scientifico dell’evento, per il quale “la tomografia computerizzata (Tc) è uno strumento diagnostico fondamentale in numerose specialità mediche, ma l’ottimizzazione della qualità delle immagini e la riduzione della dose radiante rappresentano sfide cruciali, soprattutto in contesti delicati come la cardiologia, l’oncologia e l’imaging pediatrico. L’integrazione diretta sulle apparecchiature di Tc di sistemi di ricostruzione basati su intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il settore, consentendo di ottenere immagini più nitide e dettagliate a basse dosi di radiazioni se confrontate anche con le più moderne apparecchiature Tc ma prive di software di IA”.

Monza: l’intelligenza artificiale e la medicina, che cosa fa

Con l’intelligenza artificiale è possibile ridurre il “rumore”, la granulosità dell’immagine dovuta all’elettronica e alla radiazione, migliorandone qualità e leggibilità, con conseguenze ovvie sulla diagnosi. “Attraverso un approccio pratico e interattivo, i partecipanti hanno appreso come gestire i protocolli a bassa dose, applicare tecniche di ricostruzione avanzata e interpretare correttamente le immagini nei diversi contesti clinici”, spiega l’Irccs.

“Sappiamo che l’intelligenza artificiale mira a simulare l’intelligenza umana e sta trasformando il panorama anche della diagnostica per immagini grazie alla sua capacità di analizzare grandi quantità di dati in tempi molto ridotti – afferma Rocco Corso, direttore della struttura complessa di Radiologia -. Dato che l’IA lavora su dati e su infrastrutture digitali, per la numerosità e potenzialità dei dati disponibili, la radiologia è uno dei domini in cui l’intelligenza artificiale trova ampia applicazione”.

Il ricorso all’intelligenza artificiale non sostituisce l’apporto umano, anzi, osserva Corso, “è importante ricordare che tutte le tecniche di IA lavorano su algoritmi matematici, metodi statistici ed alberi decisionali alimentati dall’intelligenza umana: governando ed interagendo insieme saremo in grado di sfruttare al massimo sia la potenza tecnologica offerta sia il valore umano intrinseco in ogni attività di IA”.

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