È partito giovedì mattina per Roma perché così ha sentito di dover fare, nonostante problemi di salute con cui è stato costretto a fare i conti. Ma Nico Acampora non è tipo da arrendersi facilmente, neanche di fronte alle preoccupazioni della moglie che gli ha dato l’ok a una condizione: «È una grande donna e mi detto “se senti che devi andare è giusto che tu vada, ma chiamami spesso per farmi sapere come stai… Non come fai di solito».
Non un viaggio qualsiasi per il fondatore del progetto PizzAut, perché pur muovendosi da solo porta con sé i sentimenti e i messaggi dei suoi ragazzi e di centinaia di persone: “Nico saluta e ringrazia il Papa anche per noi“.

PizzAut, Nico Acampora a Roma: «Grazie è una parola semplice e fondamentalmente… come lui»
«Sto andando a Roma, vado a trovare Papa Francesco, il nostro Papa come ha detto Lorenzo – ha documentato giovedì mattina sulla pagina social di PizzAut – Vado soltanto a dirgli grazie, vado a dargli un ultimo abbraccio da parte mia, delle famiglie, dei volontari e di tutti i ragazzi di PizzAut. Grazie è una parola semplice e fondamentalmente… come lui».
Una volta arrivato nella Capitale, ha raccontato il viaggio fino a San Pietro con un tassista che sorride nel traffico («anche lui ha un figlio con problemi di neurosviluppo e conosce PizzAut») e che saluta «come se ci conoscessimo da sempre».
«Passeggio di fianco del colonnato. Non so perchè, ma ho quasi timore ed entrare nella piazza. Intanto mi sono arrivati centinaia di messaggi: “Nico saluta e ringrazia il Papa anche per noi”. Non so dire come sto, e anche questo mi sembra strano».
PizzAut martedì a Castel Sant’Angelo per il Giubileo dell’inclusione
Compiuta la missione, ha imboccato la via del ritorno a casa. Lunedì tornerà Roma con il Food Truck e con alcuni ragazzi e i loro genitori: martedì infatti PizzAut è attesa a Castel Sant’Angelo per preparare le pizze per il Giubileo dell’inclusione.
«Con i miei ragazzi Andrea, Lorenzo Matteo e Leo saremo a Roma per fare quello che Papa Francesco ci aveva detto durante il nostro incontro: “Dimostrate che la Persona disabile può essere il Buon Samaritano”».
Papa Francesco: l’omaggio di 60mila persone, solo la scritta “Franciscus” sulla tomba in marmo ligure
La bara di Papa Francesco è stata traslata in San Pietro mercoledì mattina: dall’apertura delle visite, sono state oltre 60mila persone (alle 13 di giovedì 24 aprile) che hanno reso omaggio a Bergoglio. Un fiume di persone che non ha smesso di scorrere, tanto che la Basilica è rimasta aperta fino alle 5.30 del mattino, per riaprire le porte alle 6.30.
Le visite, da programma, sono previste fino a venerdì: i funerali sabato 26 aprile alle 10. Poi la sepoltura, come da disposizioni dello stesso Papa, nella Basilica di Santa Maria Maggiore: la tomba è stata realizzata in marmo di provenienza ligure con la sola iscrizione “Franciscus” e la riproduzione della sua croce pettorale, secondo quanto comunicato dalla Santa Sede e la richiesta di semplicità espressa ancora in vita per il suo ultimo saluto. La tomba è stata preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della Basilica di Santa Maria Maggiore, nei pressi dell’Altare di San Francesco. Potrà essere visitata da domenica 27 aprile.