“Genitori-Figli”, in carcere a Monza una giornata a tutto sport con il Csi

In carcere a Monza andata in scena la terza giornata "Genitori-Figli" organizzata dal Centro Sportivo Italiano - Comitato territoriale di Milano
I volontari dell'iniziativa "Genitori-Figli": Valentina Piazza_ Stefano Guarda_Francesco Testa_Massimo Morgese_Camilla Laudato_Diego Mascheroni_Teresa Bernabè
I volontari dell’iniziativa “Genitori-Figli”: Valentina Piazza_ Stefano Guarda_Francesco Testa_Massimo Morgese_Camilla Laudato_Diego Mascheroni_Teresa Bernabè

Pallavolo, tiro con l’arco, badminton e ping pong. Ma anche palloncini colorati, angolo trucco e disegno: una giornata all’insegna dello sport e del divertimento, ma soprattutto delle emozioni quella organizzata sabato 29 marzo nel reparto Luce della Casa Circondariale di via Sanquirico a Monza, dal Centro Sportivo Italiano – Comitato Territoriale di Milano. La terza edizione della “Genitori-Figli” ha visto coinvolti una ventina i nuclei familiari con bambini e ragazzi tra i 3 e i 16 anni che hanno potuto trascorrere ore all’insegna della spensieratezza con i loro papà reclusi. Nel cortile di cemento interno al reparto sono state infatti allestite nove postazioni gioco gestite da cinque volontari CSI per il Mondo – progetto di volontariato sportivo internazionale del CSI – insieme agli istruttori della squadra pallavolo del carcere, guidati da Lucia Teormino, responsabile dell’intero progetto carcere CSI Milano.

“Genitori-Figli” in carcere a Monza: anche il karaoke e pranzo condiviso

L’associazione A.N.A.S. PensiamocInsieme APS ha gestito l’animazione musicale con karaoke, postazione foto-ricordo e clownerie. E poi pranzo condiviso preparato interamente dal comparto cucina del reparto Luce. “Ore di straordinaria normalità – dice il Csi – per garantire quella continuità di rapporti ai familiari dei detenuti e agli stessi ragazzi coinvolti attivamente nel progetto CSI ‘Liberi di Giocare’”. Un progetto che, nella scorsa stagione, ha registrato oltre 700 ore annuali di attività nelle carceri di Monza e della provincia di Milano, 32 allenatori coinvolti, 2 squadre di detenuti iscritte al campionato CSI, 46 amichevoli e 12 partite di torneo primaverile.

“Genitori-Figli” in carcere a Monza: “La sfida dello sport come strumento educativo”

“La sfida oggi non è più soltanto quella di portare lo sport in carcere come mera attività sportiva ma è quella di riuscire, anche negli istituti di pena, a rendere lo sport uno strumento educativo, come accade nelle società sportive. – ha dichiarato il Presidente CSI Milano Massimo Achini –. Questo progetto apre nuove frontiere alle proposte sportive in carcere. Attraverso la giornata genitori-figli siamo stati in grado di creare, utilizzando il gioco, un contatto speciale tra le famiglie; più stretto, umano e sicuramente differente da quello che si instaura abitualmente durante i colloqui”.

“La proficua collaborazione tra la Direzione della CC di Monza e il Centro Sportivo Italiano ha portato all’ampliamento del progetto ‘Liberi di Giocare’ che ha interessato, oltre ai detenuti, anche le loro famiglie – ha aggiunto la Direttrice della Casa Circondariale di Monza, Cosima Buccoliero–. Lo sport in carcere, tanto sostenuto per il benessere psico–fisico che promuove, è diventato anche uno strumento educativo importante per sostenere i detenuti nel ruolo genitoriale e accompagnarli a vivere esperienze di segno positivo con le loro famiglie. La cura della relazione genitoriale passa anche attraverso l’organizzazione di giornate a ciò dedicate, dove il nucleo familiare viene coinvolto in attività ludico-sportive appositamente pensate dagli operatori del CSI”.

“Genitori-Figli” in carcere a Monza, il volontario Csi: “Creata una bolla di normalità”

“Sono stati proprio i bambini, a cui poco importa dove si svolga il gioco, ad avere coinvolto papà e mamme nelle attività da noi proposte. La mia speranza era che in quel momento, anche se solo per poche ore, si riuscisse a decontestualizzare l’ubicazione per creare una sorta di bolla di normalità. – racconta Stefano Guarda, uno dei volontari che ha preso parte alla giornata –. Ciò che mi ha colpito di più è stata la voglia di aprirsi dei ragazzi detenuti, di provarci, di fare qualcosa di cui essere soddisfatti di se stessi: cucinare, recitare, lavorare. Da allenatore la trovo una mentalità davvero vincente.”

CSI da oltre 20 anni opera all’interno degli istituti carcerari lombardi con diversi e numerosi progetti. Ad oggi collabora attivamente con le Case Circondariali di San Vittore (Milano) e di Monza oltre che con l’istituto minorile Beccaria.

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