L’urna che non t’aspetti. Ha dell’incredibile la vicenda accaduta a un anziano renatese. L’uomo nei giorni scorsi ha segnalato all’ufficio del comando unificato di Polizia locale Bevera Briante un ritrovamento insolito all’interno della cappella di famiglia, nel cimitero di viale Rimembranze. Lì ha infatti trovato un’urna contenente i resti di un uomo sconosciuto, in nessun modo imparentato con le persone lì sepolte. In Italia le urne cinerarie possono essere conservate nelle abitazioni di famiglia, nei luoghi di sepoltura all’interno di nicchie o luoghi commemorativi oppure possono essere ospitate come nel caso renatese nei mausolei familiari.
Renate: l’urna di uno sconosciuto nella cappella di famiglia, la denuncia alla polizia locale
«L’anziano non ha saputo dirci quando l’urna ignota possa essere stata lasciata all’interno della cappella, perché nell’ultimo periodo ha avuto problemi di salute e per qualche mese non ha avuto occasione di recarsi in visita ai parenti defunti – ha spiegato il comandante della Polizia locale Fabio Gazzaniga – L’urna probabilmente era lì già da qualche tempo».
Dopo l’assenza dovuta a un ricovero in ospedale, l’anziano la scorsa settimana si è recato al cimitero ma accanto a una piantina di erica ha trovato l’inaspettata cassettina di legno. Il contenitore è stato posto sotto sequestro dagli agenti, che hanno avviato le indagini e sporto denuncia contro ignoti per occultamento di cadavere.
Renate: l’urna di uno sconosciuto nella cappella di famiglia, si tratterebbe di un uomo che si era sposato in Brianza ma non vi aveva mai abitato
Dai dati presenti sull’urna gli agenti del comando unificato Bevera Briantea sono riusciti a risalire all’identità del defunto: si tratterebbe di un uomo residente fuori paese, la cui vedova abita a Bormio, in provincia di Sondrio, dove teoricamente avrebbe dovuto essere conservata l’urna con le ceneri. Come l’urna cineraria sconosciuta sia finita nella cappella della famiglia renatese, che veniva lasciata aperta per dare la possibilità ad amici e parenti di un saluto alle persone lì sepolte, resta ad oggi una domanda senza risposta. Il defunto valtellinese si era sì sposato a suo tempo in Brianza, ma non vi aveva mai abitato.