Un taxi chiamato desiderio. Un taxi che non passa nemmeno per i diplomatici in visita nella città di Monza. A farne le spese martedì pomeriggio il Console Generale Aggiunto del Perù a Milano Alberto Garcia.
A Monza in treno, ma un taxi non c’è: disavventura per il console del Perù
Il rappresentante dello stato sudamericano era atteso alle 16.30 alla Rsa San Pietro di viale Cesare Battisti per inaugurare una mostra fotografica donata dalla sede diplomatica peruviana di Milano alla struttura monzese. Garcia aveva deciso di raggiungere Monza in treno con un diretto da Milano Centrale. Una volta arrivato nel capoluogo brianzolo ha più volte cercato di contattare un taxi, ma il risultato è stato piuttosto deludente.
A Monza in treno, ma un taxi non c’è: numerose telefonate, nessuna disponibilità
“O non mi rispondevano o mi dicevano di attendere cinque minuti” racconta in perfetto italiano mostrando l’elenco delle telefonate sullo schermo del suo telefono cellulare: “Mi sono anche imbattuto in un tassista che mi ha detto che la mia destinazione non faceva parte del suo percorso”.
A Monza in treno, ma un taxi non c’è: “salvato” dal marito di un’amica dell’organizzatrice della mostra alla Rsa San Pietro
Intanto, chi lo attendeva al vernissage ha cominciato a preoccuparsi. Dopo aver contattato il consolato peruviano ed essersi procurata il numero personale del console, Ana Maria Bobadilla Vilchez, organizzatrice della mostra, gli ha inviato in “soccorso” il marito di un’amica che ha fatto da autista dalla stazione alla RSA San Pietro. Il console ha preso il tutto con filosofia.
“Mi spiace essere arrivato in ritardo – ha affermato – e di apparire un po’ trafelato. Il vero inconveniente è stato aspettare sotto il sole. Se avessi avuto maglietta e shirt sarebbe stato meglio”.