Biassono: nove tappe e 80 anni, la camminata degli studenti nella storia partigiana

Rinnavata la camminata partigiana, proposta anche quest’anno dalla sezione Anpi di Biassono ai ragazzi delle quinte elementari.

Un cammino lungo nove tappe e ottant’anni. È la camminata partigiana, proposta anche quest’anno dalla sezione Anpi di Biassono ai ragazzi delle quinte elementari delle scuole Aldo Moro e Sant’Andrea. Un incontro che si sarebbe dovuto svolgere in occasione della festa della Liberazione, rinviato poi per maltempo e riproposto il 5 giugno, a ridosso della festa della Repubblica. 

Biassono: nove tappe e 80 anni, il percorso di Anpi

Il tour, guidato dalla presidente della sezione Livio Cesana dell’Anpi, Antonella Tremolada, ha preso il via da via Verri, dove abitavano Ida Crippa, Alberto Riboldi e Mario Villa. E poi ancora in via Verri al civico 53, l’ultima dimora di Livio Cesana e al numero 51 dove aveva sede l’osteria di Cesana.

Il gruppo ha proseguito lungo via Umberto I, all’abitazione che fu di Enrico e Mario Meregalli e in piazza San Francesco, dove abitò Siro Riboldi. In via San Martino hanno visitato la casa di Ambrogio Cassanmagnago e in via Piave la dimora di Antonio Colombo. In via Dante hanno conosciuto la storia di Antonio Casiraghi e chiuso la camminata alla chiesa della Brughiera.

Biassono: nove tappe e 80 anni, «cartelli realizzati dagli studenti con le insegnanti»

Un itinerario che è ormai un momento tradizionale di incontro della sezione dell’Anpi con i ragazzi delle scuole, alla scoperta dei nomi e delle storie dei partigiani, dei deportati e dei prigionieri biassonesi. 

«Un po’ di pioggia non ha rovinato una bellissima esperienza fatta con i ragazzi delle quinte – ha commentato la presidente Tremolada – I cartelli realizzati dagli studenti con le insegnanti, portati in giro per il paese hanno incuriosito i biassonesi e i papaveri rossi hanno abbellito le nostre pietre di inciampo, collocate lungo il percorso».

L'autore

Nata nell’anno dei due presidenti e dei tre papi. Scrivo per il Cittadino dal 2009, prima solo per l’edizione cartacea poi per la tv e il sito per cui realizzo anche servizi video. Mi occupo di chiesa locale, cronaca, volontariato, terzo settore, carcere. Con l’associazione Carcere Aperto nel 2011 ho realizzato insieme al fotografo Antonio Pistillo la mostra “Guardami”, dove abbiamo raccontato le storie dei detenuti della casa circondariale di Monza.