Monza – Quasi ottanta sagre e feste popolari di Brianza. Il nuovo volume di Simone Milesi è una guida preziosa per che ama scoprire o riscoprire le tradizioni di una terra che “più che una regione è un pensiero”. Non c’è un limite geografico preciso nella ricerca di Milesi, si spazia tra le province di Monza, Lecco e Como per presentare, divise nelle quattro stagioni, le sagre più belle, una breve descrizione, qualche curiosità e i recapiti telefonici dei comuni o dei promotori.
La prefazione è affidata a Agostino Cellini, fiduciario di Slow Food di Monza e Brianza perché spesso andar per sagre significa andare a mangiare bene, a riscoprire sapori genuini della tradizione contadina. Una pagina di introduzione è affidata alla storica monzese Ghi Meregalli, ideatrice del corteo storico di Monza che è una tradizione recente, ma molto seguita. Il dialetto compare anche in questo nuovo volume di Simone Milesi nei nomi dei mesi, in qualche proverbio contadino ,nelle stagioni. Si parte dall’Autunn (Per san Simon- si legge- gh’è la nev sul Resegon”) e poi in un viaggio di 365 giorni si approda all’Estaa .
Il volume si apre con la sagra della patata di Oreno e si chiude con la sagra di San Bartolomeo a Barzago. Ci sono feste prettamente religiose come la Madonna della Bevera di Barzago con la tradizione del pellegrinaggio delle donne in gravidanza verso il santuario,o la processione del Santo Chiodo di Monza, la terza domenica di settembre. Ci sono appuntamenti più legati al mondo della tradizione popolare ,come la festa dell’azienda agricola di augusto Frigerio a Vimercate che apre le sue porte per far gustare la sua polenta l’ultima domenica di settembre. Ci sono feste più popolari come la festa patronale di Lissone con giostre e baracconi e gli appuntamenti gastronomici da non perdere come la sagra del masigott di erba, dove si assaggia il dolce di farina di castagne.
Ci sono infine feste che hanno lasciato un segno anche nelle espressioni linguistiche: “fare san Martino” significa ancor oggi traslocare,perché a San Martino se il raccolto non era stato buono i contadini dovevano lasciare la cascina e cercare fortuna altrove. Ricco il periodo natalizio con il mercatino di Lazzate, il presepe vivente di Agliate, il Natale a Canzo, la befana sul Lambro ad Agliate. Il santo a cui sono dedicate più sagre è Sant’Antonio con i suoi falò,il rogo della Giubiana, i tortelli o i baci di Omate. Dicembre e gennaio sono i mesi giusti per andare per sagre, non resta che viaggiare tra i paesi della Brianza.
Rosella Redaelli
Simone Milesi, Sagre di Brianza, Menaresta editore, 108 pp, euro 15,90