I giovani e il lavoro all’estero In Lombardia sono più di mille

È un numero in crescita costante. Più di mille giovani lombardi ogni anno emigrano per studiare o lavorare all’estero, come aveva fatto anche Joele Leotta, il 19enne di Nibionno, ucciso in Inghilterra. Il dato emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia.

È un numero in crescita costante. Più di mille giovani lombardi ogni anno emigrano per studiare o lavorare all’estero, come aveva fatto anche Joele Leotta, il 19enne di Nibionno, ucciso in Inghilterra. Il dato emerge da un’analisi di Coldiretti Lombardia sui flussi dei migranti iscritti negli ultimi anni all’Aire, il registro degli italiani residenti all’estero. Nel 2012 ad esempio erano oltre 27 mila i lombardi fra i 18 e i 24 anni che risultavano residenti in un paese straniero contro i 25.965 dell’anno prima e contro i 24.802 del 2010.

La maggior parte sceglie l’Europa, altri gli Stati Uniti e l’Australia. E spesso la prima occupazione è nei quasi 80mila fra ristoranti, pizzerie e bar che si rifanno alla tradizione enogastronomica italiana.

La crescita del numero di chi sceglie di trasferirsi all’estero è confermata dal fatto che la maggioranza dei giovani (51 per cento) sotto i 40 anni è pronta ad espatriare per motivi di lavoro. La propensione a lasciare l’Italia riguarda sia i giovani disoccupati (53 per cento) che gli studenti (59 per cento) ma anche coloro che hanno già un lavoro (47 per cento). Questo perché, conclude la Coldiretti, il 73 per cento dei giovani ritiene che l’Italia non possa offrire un futuro.