Monza a due facce per quanto riguarda il costo della vita. Se infatti, da un a parte costa un po’ di più fare la spesa con beni di largo consumo ( a parità di carrello rispetto all’anno scorso le famiglie monzesi si trovano 31 euro in meno in tasca, dall’altra costa meno fare colazione al bar, andare in pizzeria o tagliarsi i capelli dal parrucchiere .
A dirlo sono i dati forniti dalla Camera di commercio di Monza e Brianza, con il coordinamento scientifico di REF Ricerche.
Il carrello della spesa a Monza vale mediamente 175 euro. A Monza la variazione dei prezzi dei beni a largo consumo registrata rispetto allo scorso anno è leggermente più alta di quella regionale (+1,4% contro +1,2%).
I rincari significano, a parità di carrello, 31 euro in meno nelle tasche delle famiglie monzesi in un anno. Aumenta il prezzo della maggioranza dei generi alimentari, in particolare il tonno in olio d’oliva (+5,6%), l’olio extra vergine di oliva (4,5%), la pasta di semola di grano duro (+3,4%), il burro (+3,1%), le merende confezionate (+3,2%). Diminuiscono yogurt (-2,5%) e mozzarella (-2,0%) e tra i prodotti per l’igiene della persona cala il prezzo di dentifricio (-4,7% in un anno) e shampoo (-2,8%).
I prezzi dei servizi al bar in un anno diminuiscono a Monza dello -0,4%, in controtendenza rispetto all’aumento del +1,3% in Lombardia. A Monza si abbassano anche i prezzi per un’uscita in pizzeria (in un anno -1,6%, contro +0,8% lombardo) e i prezzi dei servizi alla persona: andare dal parrucchiere per un uomo costa rispetto ad un anno fa l’8% in meno, per una donna il 6,8% in meno (in Lombardia rispettivamente +0,3% e +0,8%).