Carate Brianza, un bollettino da 56 cents per l’affitto del box: «Ma io non pago»

Quando ha aperto la busta, Lino Casati, casa in via Sabotino a Costa Lambro, non credeva ai suoi occhi: l’Aler, Azienda lombarda per l’edilizia residenziale di Monza e Brianza, gli chiedeva 56 centesimi.
Carate Brianza, Lino Casati e il bollettino dell’Aler
Carate Brianza, Lino Casati e il bollettino dell’Aler

Quando ha aperto la busta, Lino Casati, casa in via Sabotino a Costa Lambro, non credeva ai suoi occhi: l’Aler, Azienda lombarda per l’edilizia residenziale di Monza e Brianza, gli chiedeva 56 centesimi.

Una manciata di monetine di rame (di cui dieci centesimi di Iva) per un arretrato del canone del box. «In attuazione all’esito “Anagrafe utenza 2013 – redditi 2012”, avente decorrenza 2014, abbiamo proceduto a conguagliare la fatturazione del primo bimestre 2014 e le comunichiamo che è stato ricalcolato il canone per le sole mensilità di gennaio e febbraio 2014, fatturati con importi del 2013. Risultanza ricalcolo: 56 centesimi a suo debito».

Casati, che i vicini di casa chiamano per scherzo “il contestatore” per il suo carattere battagliero, ha tenuto la busta nel cassetto della cucina fino all’altro giorno, quando l’ha tirata fuori per sfogare la sua rabbia.

Determinato a non pagare il conguaglio, commenta: «Questa è una presa in giro bella e buona e Aler dovrebbe solo vergognarsi. Sono tre settimane che chiamo ogni giorno gli uffici per sollecitare il taglio del prato: l’erba è così alta che ci starebbe bene una mucca, e se solo conoscessi un allevatore ne porterei qui una. “I nostri operai sono in giro”, mi sento rispondere da giorni e giorni. Quando arriveranno? Non si sa.

«Così come non si sa quando qualcuno si degnerà di fare manutenzione al cortile: a sistemare i cordoli spaccati ci pensa un inquilino che faceva il muratore prima di andare in pensione. Se non ci pensiamo noi alla manutenzioni non lo fa nessuno».

Casati è furibondo: «Pago per tutti i servizi, regolarmente: acqua, luce, gas e cura del verde, fognatura e pulizie, ma per ottenere qualcosa mi devo sempre dannare. Intanto però c’è qualcuno negli uffici di Monza che si premura di chiedermi cinquantasei centesimi».

L’unica consolazione? Casati non dovrà andare in posta per il pagamento. «Stante l’esiguità dell’importo – si premura di avvisare l’azienda nella lettera di accompagnamento – non si procederà all’invio del bollettino. Le chiediamo di saldare il dovuto alla prima occasione nella quale dovesse recarsi presso i nostri uffici per l’espletamento di altre pratiche». Una premura che però suona come una beffa.

«Mi piacerebbe sapere che spesa ha dovuto sostenere l’azienda per avermi mandato l’avviso di pagamento del conguaglio. Tutto questo è assurdo: ci hanno rimesso loro, tra carta e spese postali», constata sarcastico l’uomo, sempre più intenzionato a non “sistemare” la sua posizione con l’ Aler. Almeno finché non vedrà gli operai tagliare il prato.