Mazza nuovo sindaco di Seregno, in giunta ci saranno Giacinto Mariani e Ilaria Cerqua

Primi commenti politici dopo le elezioni amministrative di Seregno che hanno consegnato a Edoardo Mazza il ruolo di sindaco per i prossimi cinque anni. Posti in giunta per l’ex Giacinto Mariani e per Ilaria Cerqua.
Edoardo Mazza, terzo da destra, con i sostenitori
Edoardo Mazza, terzo da destra, con i sostenitori Paolo Colzani

Seregno ha cambiato il sindaco, ma non il suo orientamento politico. Il ballottaggio di domenica 14 giugno ha infatti chiamato a succedere al leghista Giacinto Mariani, che nell’ultimo decennio aveva ricoperto l’incarico di primo cittadino, il forzista Edoardo Mazza, 38 anni, avvocato, che con 7.792 preferenze, pari al 53,65 per cento del totale, ha superato William Viganò, 41 anni, operatore sociale, candidato di Partito democratico, Per Seregno civica, Ripartiamo! e W Seregno, fermatosi a quota 6.731 voti, corrispondenti al 46,35 per cento. Il successo del portacolori del centrodestra, la corsa del quale era appoggiata, oltre che dai berlusconiani, anche da Lega Nord, Amare Seregno e La Nuova Seregno, non è mai stato in discussione.

Fin dall’inizio dello scrutinio, il suo margine di vantaggio è apparso ampio, arrivando anche a toccare il 10 per cento, prima di una leggera flessione conclusiva. «Sono felice -ha commentato l’interessato in sala Gandini, dove era stata allestito uno spazio per la proiezione dei risultati-. Dedico questa affermazione a mia moglie Roberta e a mia figlia Beatrice, che in questi quaranta giorni ho visto pochissimo, nonché ai miei genitori, che mi sono stati accanto ed hanno sofferto in silenzio per me». Nulla è ancora deciso per quanto riguarda la giunta: «Di certo c’è che non potremo prescindere da Giacinto Mariani ed Ilaria Cerqua. Abbiamo comunque il tempo per confrontarci e valutare».

Anche il sindaco uscente ha manifestato soddisfazione. «Questa è la prova -ha sottolineato Mariani- che abbiamo governato bene e che la gente ha capito le difficoltà con cui ci siamo misurati. Ora invito le minoranze ad essere costruttive ed a smetterla di raccontare bugie». Sul fronte opposto, la sconfitta è stata incassata con signorilità da Viganò, che ha raggiunto il suo avversario per stringergli la mano. «Seregno è una città di centrodestra -ha spiegato- ed ancora una volta lo ha riconfermato. Eravamo consapevoli che il nostro compito non sarebbe stato facile, prova ne sia che il centrosinistra qui si è imposto solo quando Lega Nord e Forza Italia hanno viaggiato separati. Ci abbiamo provato e l’apparentamento con Per Seregno civica e Ripartiamo! ha pagato, perché abbiamo incassato più preferenze di quel che era possibile immaginare. Ma non è stato sufficiente». L’attenzione si è quindi indirizzata al futuro: «Dobbiamo ripartire con entusiasmo e con un nuovo progetto per la città, per allargare il nostro bacino d’utenza».