Come ogni anno, con l’avvicinarsi di Ferragosto, la città si svuota. E immancabili un po’ ovunque si vedono serrande abbassate, cartelli con le date delle chiusure ad ogni angolo. Una Monza diversa, una Monza per pochi intimi, ma che tutto sommato non dispiace a chi la vive in prima persona in questi giorni.Ma c’è qualcosa di diverso rispetto al passato. E sono le vetrine dei negozi. Qualcuno in più rispetto al passato ha deciso di rimanere “aperti per ferie”. Non ci sono dati clamorosi. Un esempio: il conteggio è limitato soltanto a via Carlo Alberto, ma la situazione non è molto differente nelle altre vie del centro. Si contano 40 attività chiuse per ferie contro 12 che stoicamente continuano a lavorare.
Insomma, nonostante la crisi economica, le difficoltà nel far quadrare i conti, la ridotta propensione agli acquisti da parte dei clienti, la maggior parte dei commercianti ha deciso di concedersi un giusto riposo nelle settimane centrali di agosto. Chi una settimana, chi due. Nessuna chiusura clamorosa, ma l’aspetto del centro città in questi giorni è decisamente diverso rispetto a quello che conosciamo abitualmente.
Per evitare che i monzesi rimasti a casa in questi giorni potessero avere dei problemi proprio a causa dell’esodo vacanziero Confcommercio, con il sostegno del Comune di Monza, ha raccolto un elenco degli esercizi commerciali aperti ad agosto, composto da circa un centinaio di negozi distribuiti in tutti i quartieri cittadini, tra panetterie, ristoranti, tabaccherie. L’anno scorso sono stati 152 gli artigiani disponibili a Monza e in Brianza, che hanno effettuato più di 200 interventi, anche di emergenza, il 70% dei quali nel capoluogo. Anche quest’estate l’adesione è stata soddisfacente e nel periodo di Ferragosto in città non mancheranno i servizi di prima necessità.
«Ci sono dei segnali che indicano che c’è un’inversione di tendenza – spiega Alessandro Fede Pellone, segretario brianzolo della Confcommercio -. Nel settore della ristorazione, il 60% delle attività è rimasta aperta. Anche per quanto riguarda gli alberghi, abbiamo un 30% di strutture in più aperte rispetto al solito. Per quanto riguarda i panifici, sarebbe bello averne aperti di più, ma almeno uno per quartiere è in funzione. Insomma, i segnali sembrano buoni». Fede Pellone spiega che la continuità assicurata dalle iniziative promosse dal Comune «è un fattore positivo». Stesso metro di giudizio anche per la sperimentazione di via Bergamo chiusa alle auto: «Una soluzione da ripetere, magari già a Natale. C’è sicuramente da migliorare l’illuminazione dei parcheggi della zona, così scarsa da incutere insicurezza».
Una decisione, quella dei commercianti di restare aperti ad agosto, dettata solo dall’eccezionalità dell’Expo di Milano oppure può diventare sistematico? «Expo ha fatto sicuramente da traino – spiega Fede Pellone – e speriamo che ci ha deciso di rimanere aperto ad agosto sia rimasto piacevolmente colpito: in giro c’è gente, c’è quindi un ritorno economico. Speriamo che l’anno prossimo decidano di restare aperti anche senza Expo: la diversa modulazione delle vacanze si traduce in più gente in città ad agosto. Non solo turisti stranieri, parlo anche dei monzesi. Ad agosto si possono fare dei guadagni, c’è un mercato da soddisfare».
E per quanto riguarda il futuro, la Confcommercio ha in serbo alcune novità già per settembre: «Parteciperemo al Fuori Gp durante il Gran premio di Formula 1 con un concorso di vetrine. Poi introdurremo lo “Smart touch menù”: le attività di ristorazione che aderiranno, avranno una vetrofania con un QR code grazie al quale i clienti, con il proprio smartphone, potranno collegarsi al menù del locale, seglierlo e mandarlo direttamente al cuoco. Questo non si tradurrà in una riduzione dei posti di lavoro per i camerieri, ma potrebbe accorciare i tempi di attesa in quei locali dove c’è un maggiore afflusso di clienti».