Il pianista Bahrami a Desio racconta Bach e la fuga dall’Iran di Khomeini

Johann Sebastian Bach gli ha salvato e cambiato la vita. Come e perché il pianista Ramin Bahrami lo racconta a Desio nell’appuntamento organizzato per domenica 3 aprile dagli Amici della musica.
Il piantista Ramin Bahrami
Il piantista Ramin Bahrami

«La sua musica è luce, bellezza, bontà. Dove c’è lui, c’è l’amore, non c’è spazio per l’odio» ha detto una volta in un’intervista. Ed è quello che cerca di raccontare sempre: quando ne parla, quando lo suona. Perché l’incontro con Johann Sebastian Bach è stato per il pianista Ramin Bahrami di quelli che cambiano la vita. E allora perché non spiegarlo anche agli altri?

Così farà domenica 3 aprile alle 15.30 a Desio, per gli Amici della musica, negli spazi del Circolo Culturale Pro Desio (via Garibaldi 81, Desio). Un incontro gratuito andato presto esaurito.
«Ramin Bahrami non è solo uno straordinario pianista – ha raccontato Marco Mologni, dell’associazione, alla vigilia dell’iniziativa – La sua storia è importante anche dal punto di vista umano. È fuggito ancora ragazzo dall’Iran, perché la sua famiglia era perseguitata dal fondamentalismo islamico dell’ayatollah Khomeini».

Il padre era un ingegnere dello scià e fu incarcerato perché ritenuto un oppositore della rivoluzione khomeinista: morì in carcere nel 1991. La famiglia di Ramin, che è nato nel 1976, decise allora di raggiungere l’Europa: il futuro pianista aveva undici anni, era il 1987. Perché l’Italia? Per un borsa di studio musicale offerta al giovanissimo talento grazie all’interessamento dell’ambasciata italiana a Teheran.

In Italia ha trovato un rifugio e un’occasione di riscatto. A Milano ha studiato al Conservatorio Giuseppe Verdi ed è diventato il grande artista che è». Un artista che attraverso la casa discografica Decca scala le classifiche delle vendite in tutto il mondo ed è uno degli esecutori più venduti. È autore anche di due libri, pubblicati da Mondadori: “Come Bach mi ha salvato la vita” (2012) e “Il suono dell’Occidente” (2014).

«Soprattutto, ha scoperto la musica di Johann Sebastian Bach. Nelle antiche partiture di Bach, così cariche di spiritualità, ha scoperto Dio e si è convertito al cattolicesimo. La sua arte è totalmente consacrata alla diffusione della musica di Bach. Per l’artista fonte non solo di enorme bellezza, ma portatrice anche di una grande carica di spiritualità, di cui l’umanità ha un enorme bisogno».

L’incontro è diviso in due: una prima parte in cui Bahrami parlerà con il pubblico di musica e di Bach e una seconda in cui eseguirà alcuni brani del compositore tedesco. Il sold out rapido dei posti disponibili per l’incontro ha spinto gli organizzatori ha proporre a Bahrami un bis nel secondo pomeriggio, andato altrettanto esaurito: è possibile provare a mettersi in lista d’attesa in caso di rinunce scrivendo all’indirizzo mail marco.mologni(at)gmail.com, ma nessuno potrà entrare senza conferma della prenotazione.