Uno sguardo oltre: ecco la “Seance room” della galleria Cart di Monza

Una nuova collettiva curata da Andrea Lacarpia alla galleria Cart di via Sirtori a Monza. Quattordici artisti per il progetto intitolato “Seance room” che viene inaugurato sabato 18 ottobre.
Uno sguardo oltre: ecco la “Seance room” della galleria Cart di Monza

Un secolo e più fa servivano una stanza, un medium, un mondo altro da cercare e interrogare. Quel medium può essere l’artista: qualcuno in grado di leggere l’altrove e di riportarlo al presente. Raccontando di un altro livello esistenziale, forse. O molto più direttamente ratificando l’esistenza di più livelli di lettura, di altri punti di vista Andrea Lacarpia torna a curare una mostra alla galleria Cart di via Sirtori 7 e lo fa con “Seance room”, una collettiva che raccoglie opere di Paola Angelini, Mirko Canesi, Arianna Carossa, David Casini, Marco Cassarà, Claudio Corfone, Giuseppe Costa, Silvia Mariotti (nella foto in alto il suo “Foresta umbra”, 2014), Luigi Massari, Alessandro Roma, Stefano Serusi, Marcello Tedesco, Lamberto Teotino e Serena Zanardi.

Le seance room sono le stanze dell’occultismo, ricorda il curatore, quelle di tardo Ottocento e inizio Novecento. Ed è così che appariranno le sale della galleria, ma non conterranno tavolette ouija né sfere di cristallo, ma «scultura, installazioni, pittura, fotografia e video, rappresentando uno spaccato dell’arte italiana degli ultimi anni, sviluppatosi con i diversi mezzi dell’arte contemporanea».

«Nelle opere in mostra campeggiano luoghi siderali e figure dell’immaginario, dalla collocazione temporale indefinita, rielaborate dagli artisti in nuove narrazioni» scrive Lacarpia, che aggiunge: «Come un veggente, l’artista riporta alla luce le immagini celate negli oscuri territori del subconscio, trascrivendole con linguaggio allegorico dal significato spesso enigmatico».

Nuovi codici linguistici, aggiunge ancora il curatore, per riaggiornare un’esigenza diffusa: scoprire e sapere cosa al di là. Che non è necessariamente il dopo la morte, ma è anche la percezione o il desiderio di un altro piano di realtà. Una parte connotante dell’arte, in molti casi, e un suo possibile carattere: la capacità dell’artista di osservare un po’ più avanti, o nel profondo.

«Viene così provata la concretezza di più piani d’esistenza o forse, più semplicemente, della pluralità dei punti di vista che, partecipando alla storia delle vicende umane, ne formano il motore irrazionale». L’inaugurazione è in programma sabato 18 dalle 18 alle 21, poi la collettiva sarà aperta fino al 22 novembre (da martedì a sabato, 15.30-19.30, galleriacart.it).