Era scappato in Ucraina ed era stato impossibile rintracciarlo a causa della crisi tra lo stato ex sovietico e la Russia. Poi ha pensato male di tornare indietro e i carabinieri di Brugherio lo hanno incastrato: è finito nelle mani della giustizia un cittadino ucraino che lo scorso anno era diventato l’epicentro di un giro di moto rubate e di pezzi di ricambio rivenduti sul mercato nero.
Tutto è iniziato nei primi mesi del 2015, quando i militari della stazione Musocco di Milano avevano rintracciato in alcuni box di via Riccione, nel capoluogo lombardo, una moto rubata a Settimo Milanese. Lì i carabinieri erano arrivati grazie alla traccia del Gps montato sul mezzo, ma presto scoprirono che si trattava di qualcosa di più grosso: un giro di furti di due ruote che poi venivano smontate per vendere pezzi e parti di ricambio. Nell’occasione sei moto ancora risparmiate dalla “carneficina” erano state restituite ai proprietari.
Le indagini avevano portato a identificare il basista del giro in un cittadino ucraino nato nel 1982, che aveva preso in affitto tre box e li aveva trasformati in officine. Era scomparso e se i militari erano riusciti a verificare il suo rientro verso l’Ucraina, poi ne avevano perse le tracce a causa della situazione delicata del Paese. Deve poi avere pensato che la caccia fosse finita ed è rientrato in Italia: ma non aveva fatto i conti con i carabinieri di Brugherio che lo hanno identificato e, sulla scorta dell’ordine di custodia cautelare emesso dal tribunale nel febbraio del 2015, lo hanno portato in carcere a Monza.