Monza, Comitato parco dopo il Gp «Stop cantieri, boicottate Ecostore»

«Boicottate Ecostore». E’ guerra aperta quella annunciata dal Comitato per il parco di Monza guidato da Bianca Montrasio all’indomani del gran premio di formula 1. Che dice no a eventuali cantieri in autodromo e contesta l’accordo tra Aci e la catena di negozi.
Tifosi Ferrari al Gran premio di Monza
Tifosi Ferrari al Gran premio di Monza Fabrizio Radaelli

«Boicottate Ecostore». E’ guerra aperta quella annunciata dal Comitato per il parco di Monza guidato da Bianca Montrasio all’indomani del gran premio di formula 1.

E, soprattutto, dopo le dichiarazioni del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni a favore di ulteriori interventi al circuito nazionale per scongiurare l’addio del circus di Ecclestone da Monza. Una battaglia, quella del comitato, che passa anche dall’accusa nei confronti delle mancate compensazioni ambientali e dell’accordo stipulato da Aci con la società Ecostore.

Dopo avere sottolineato «la tendenza dell’autodromo, ma anche del golf, a gestire le aree in concessione non nell’interesse naturalistico (conservando i boschi, le siepi, etc.) bensì nell’interesse dei loro introiti economici», e dopo avere insistito sul fatto che «la convenzione tra Sias e Comuni di Monza e Milano, sottoscritta nel 2008 e oggetto di un ricorso al Tar, prevede la piantumazione annua di 600 di alberi per mitigare l’impatto dell’impianto (art. 4/6)», il comitato dice: «Dal 2008, dovrebbero quindi essere stati già piantati 3600 alberi aggiuntivi: è stato fatto?».

«Chiediamo al Consorzio di informare la cittadinanza in merito a queste piantumazioni, tenendo conto che, comunque, non avrebbe senso piantumare “a caso” visto che il Parco è stato progettato con un preciso disegno paesaggistico che va rispettato. Per tutte queste ragioni riteniamo molto grave che Ecostore si sia prestata a questo trucco e, raccogliendo quanto è stato suggerito da molti suoi clienti, il Comitato per il Parco A. Cederna invita coloro che desiderano tutelare il complesso Parco/Villa a boicottare Ecostore e annuncia che attivera’ presto un mail bombing di protesta all’azienda che, con questa azione, ha vanificato in un colpo la sua ispirazione “ecologica”».

Il “trucco” secondo il comitato è l’intesa tra Aci e Ecostore riguardo «l’operazione, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente» che «prevede progetti nel settore dei biocarburanti e delle energie rinnovabili, e la promozione di azioni di tutela ambientale. Verranno infatti piantati 10.000 alberi per compensare le emissioni di C02 del gp. A Monza? No, in Alaska e Madagascar. Dubitiamo che qualcuno potrà andare in Alaska o Madagascar a verificare. In ogni caso, la compensazione non annulla il fatto innegabile che l’inquinamento prodotto dall’attività motoristica all’interno del Parco ha provocato e continuerà a provocare danni al patrimonio naturalistico, come dimostra la constatazione che la zona del Parco in cui gli alberi sono in condizioni peggiori è proprio quella dell’autodromo».

Poi, ovviamente, l’attesa nei confronti del processo che riguarda la vecchia dirigenza del gran premio (il 6 dicembre la prima udienza preliminare con diciassette indagati, inclusi Giorgio Beghella Bartoli ed Enrico Ferrari) e l’indice puntato sui Comuni: «Dove sono le Amministrazioni Comunali di Monza, Biassono e Milano? Chi deve controllare i propri dipendenti? Ci aspettiamo, quindi, che i sindaci di Monza e di Milano (proprietari dell’impianto) e i vertici di Aci e Sias (suoi gestori) si costituiscano, al momento opportuno, parte civile nel procedimento in corso, rivendicando il danno all’immagine subito, chiedendo un congruo risarcimento che dovrà essere utilizzato per investimenti a favore del Parco di Monza».

E non basta: il 28 novembre udienza al Tar per il ricorso presentato dal comitato monzese con le sezioni regionali di Legambiente, Italia Nostra e WWF Italia sulla concessione dell’autodromo.