Ecco Tito, il primo sauropode italiano: nuovo dinosauro scoperto da Cristiano Dal Sasso – FOTO

LE FOTO - Più o meno come i brontosauri: è Tito, vissuto 112 milioni di anni fa sul litorale romano. Era un “ragazzone” lungo sei metri e pesante almeno 600 chili, classificato come Titanosauro. È l’ultima scoperta di un team guidato dal paleontologo Cristiano Dal Sasso.
Tito Il Titanosauro
Tito Il Titanosauro Disegno di Marco Auditore

Era lungo quasi sei metri e pesava 600 chili: la stazza di Tito, il titanosauro i cui resti sono stati scoperti sui Monti Prenestini. La ricerca è stata presentata martedì 19 aprile al Museo di storia naturale di Milano e porta ancora la firma del paleontologo brianzolo Cristiano Dal Sasso, che ha raccolto un gruppo di studio formato da Gustavo Pierangelini (ingegnere e paleontologo autodidatta), Federico Famiani (Parco Regionale del Monte Subasio), Andrea Cau (Università e Museo “Capellini” di Bologna) e Umberto Nicosia (“Sapienza” Università di Roma). Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Cretaceous Research.

«Anni fa, Antonio Bangrazi, mentre costruiva un muretto a secco con massi recuperati da una parete rocciosa situata tra i comuni di Cave e Rocca di Cave, presso Palestrina, si accorse che alcuni blocchi sembravano contenere ossa fossilizzate – scrive il museo spiegando la genesi della scoperta – Ma non le mostrò a nessuno fino all’estate del 2012, quando l’amico Gustavo Pierangelini, fortemente incuriosito, riuscì a fotografarle e ad inviarle per email a Cristiano Dal Sasso». Dal Sasso confermò la presenza di fossili e poi iniziò con altri specialisti italiani lo studio. Era una vertebra, la prima di tre ossa trovate.

I confronti hanno permesso di stabilire che la vertebra era tipica di «dinosauri sauropodi molto evoluti e, insieme ai due bracci ossei, chiamati prezigapofisi, che si protendono in avanti oltre il corpo vertebrale, indica senza ombra di dubbio che la vertebra di Rocca di Cave appartiene ad un sauropode del gruppo dei Titanosauri. Confrontando la nuova vertebra con le vertebre caudali dei titanosauri trovati in precedenza nei vari continenti, le maggiori somiglianze sono emerse con una specie sudamericana e con alcune specie africane».

La carta di identità dice che ovviamente “Tito” è un soprannome informale: «Con le poche ossa a disposizione, non è possibile sapere se si tratti di una nuova specie». La classificazione esatta è “ Dinosauri >Saurischi >Sauropodi >Titanosauri” e si ipotizza che l’ambiente di vita fosse il litorale marino lungo il Mare di Tetide, 112 milioni di anni fa, Aptiano-Albiano (Cretaceo inferiore).
Probabilmente era un ragazzone (“individuo subadulto”) lungo tra cinque e sei metri e pesante fra 6 e 700 chili: «Dinosauro quadrupede, camminava con il lungo collo proteso in avanti e la coda sollevata da terra, arti posizionati sotto il corpo come colonne ma ben distanziati». Tranquilli: era vegetariano,«si cibava di piante e forse anche di alghe». Tra i segni particolari il museo di storia naturale segnala che «gli scheletri di Titanosauri più completi mostrano che questi sauropodi avevano narici arretrate, una o nessuna unghia sulle zampe anteriori, fianchi larghi, piedi a cinque dita con unghie ben sviluppate, coda lunga e robusta, soprattutto nella prima metà».