Desio cerca Testimoni sopravvissuti Capire la Shoah sulla propria pelle

Una mostra a Villa Tittoni organizzata da Hub Desio giovani per scoprire e capire sulla propria pelle cosa sia stata la Shoah. Sabato 12 e domenica 13 aprile un «viaggio virtuale e interattivo tra le emozioni dei campi di sterminio».
“Testimone sopravvissuto” a villa Tittoni con Hub giovani Desio
“Testimone sopravvissuto” a villa Tittoni con Hub giovani Desio

Quando tornavano, quelli che tornavano, spesso tacevano. Perché non credevano in alcuni casi a quanto era successo, quello che avevano vissuto. E più spesso perché non pensavano che altri avrebbero potuto credere alle loro parole.

Poi già, occorreva trovarle le parole per descrivere, raccontare, trasmettere l’orrore della Shoah, la deportazione, la morte dopo l’umiliazione e la privazione. E c’era chi non ce la faceva e si chiudeva nel silenzio, un silenzio popolato da incubi. Pensando comunque che occorresse raccontare, dire agli altri cos’era accaduto nei lager nazisti. Testimoni sopravvissuti: sopravvissuti alla follia nazifascista e in grado di dire che sì, è successo.

“Testimone sopravvissuto” è il nome della mostra presentata come “viaggio virtuale e interattivo tra le emozioni dei campi di sterminio” che Hub Desio giovani ha preparato per il 12 e il 13 aprile a Villa Tittoni, nell’ala sud (via Lampugnani 62). Una mostra, o forse molto di più: «Un percorso interattivo – scrivono gli organizzatori, che saranno aiutati da volontari – che attraverso immagini, suoni e parole, farà rivivere il dramma della deportazione ai visitatori. E lo farà in modo che potranno a loro volta diventare “testimoni sopravvissuti” della Shoah». Per diventare testimoni sopravvissuti sarà necessario rivivere il dolore e della deportazione, come viverlo in prima persona, per essere in grado di raccontarlo agli altri.

La mostra è molto più di quanto racconta: si propone, «nel mese della festa della Liberazione» che ha segnato la fine della tragedia e la liberazione dei campi di sterminio, di rappresentare «un’occasione per non dimenticare e per sperimentare in prima persona le situazioni vissute dai deportati durante gli anni del nazismo».

Gli organizzatori hanno deciso di procedere per gruppi, che partiranno ogni ora dalle 15 alle 18 e dalle 20 alle 21 in entrambi i giorni, il percorso di visita dura circa 35 minuti, per un massimo di sette persone in ogni gruppo: è rivolto sia ai giovani sia agli adulti. L’ingresso è gratuito con prenotazione obbligatoria all’indirizzo email hubdesiogiovani@comune.desio.mb.it oppure chiamando il numero 347.6142202. «La peste si è spenta, ma l’infezione serpeggia – ha scritto Primo Levi nel 1968 – Sarebbe sciocco negarlo. I segni: il disconoscimento della solidarietà umana, l’indifferenza per il dolore altrui, l’abdicazione dell’intelletto e del senso morale davanti al principio d’autorità, e, alla radice di tutto, una marea di viltà, una viltà abissale, in maschera di virtù guerriera».