Serie B: Ac Monza sempre più digitale, il club entra nel mondo degli Nft

Si rafforza la presenza del Monza nel mondo digitale: è la prima società di serie B a sbarcare sulla piattaforma Sorare, il Fantasy game che sfrutta la tecnologia Blockchain per permettere agli utenti di tutto il mondo di collezionare e commercializzare le card digitali dei calciatori sotto forma di Nft.
Calcio serie B Ac Monza Nft
Calcio serie B Ac Monza Nft

Celo o manca, ma in versione Nft. Si rafforza la presenza del Monza nel mondo digitale: è la prima società di serie B a sbarcare sulla piattaforma Sorare e raggiunge 200 club di tutto il mondo. Si tratta della start-up leader nel mercato di Non-fungible token nel mondo del calcio, che ha creato il Fantasy game sfruttando la tecnologia Blockchain per permettere agli utenti di tutto il mondo di collezionare e commercializzare le card digitali dei calciatori sotto forma di Nft.

Sorare si è ispirato al classico Fantacalcio ed è operativo su blockchain sfruttando la criptovaluta Etherium.

“Grazie a questa tecnologia, le carte dei giocatori sono emesse in tiratura limitata secondo diverse tipologie: carte “uniche”, “super rare” (10 esemplari), “rare” (100 esemplari), “limitate” (1000 esemplari) e “comuni””, spiega una nota.

“Questa operazione ci permette di rafforzare il brand AC Monza in tutto il mondo, soprattutto in mercati fondamentali come USA e Asia – commenta l’amministratore delegato dell’AC Monza Adriano Galliani – Essere il primo Club di Serie B ad entrare su Sorare dimostra ancora una volta quanto il brand AC Monza sia già forte e riconosciuto dai più importanti player del settore. L’ingresso nel mondo degli NFT rappresenta uno step importante nel processo di digitalizzazione del Club e nella ricerca di nuove fonti di ricavo innovative”.

Il CEO di Sorare, Nicolas Julia, commenta: “Stiamo costruendo un’esperienza di gioco alimentata dalla passione dei fan che possono connettersi e far parte di una comunità globale. Sorare offre una nuova opportunità ai club di creare interesse e diversificare i ricavi attraverso le licenze sui token non fungibili”.