Calcio, Monti di Russia: ecco i Mondiali, Germania-Brasile e l’ultima chiamata per Messi

Ecco i Mondiali di calcio, i primi con il Var e senza l’Italia dopo 60 anni. Il giornalista Fabio Monti analizza Russia 2018: si parte dalla Germania campione uscente e una possibile finale e una finale col Brasile.
Calcio pallone Adidas Fifa World Cup 2018
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Fischio d’inizio alle cinque della sera, con Russia-Arabia Saudita, il primo Mondiale con il Var – che poi sarebbe la moviola a bordo campo – e senza Italia, dopo sessant’anni (ultima assenza, Svezia 1958, l’epifania di Pelé). Non è bello veder giocare gli altri, ma non è nemmeno la fine del mondo, anche perché nelle ultime due edizioni gli azzurri erano usciti al primo turno, segno di una crisi profonda che si trascina da otto anni e che appare ancora lontana dall’essere risolta. In ogni caso non saremmo rimasti in Russia fino a domenica 15 luglio, il giorno della finale.


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Si parte dalla Germania campione uscente e decisa a puntare al quinto titolo, dopo essere stata eliminata senza un vero perché nella semifinale dell’Europeo e molto lascia immaginare, in base agli incroci del tabellone, che la finale possa essere fra i tedeschi e il Brasile, che nelle ultime tre edizioni ne ha combinate di tutti i colori: eliminato da favorito nei quarti dalla Francia nel 2006, fuori sempre nei quarti con l’Olanda nel 2010, travolto dai tedeschi (1-7) nell’edizione giocata in casa quattro anni fa. Il c.t. Tite appare come l’uomo della svolta, ma molto dipenderà dalla condizione di Neymar.

Per arrivare fino in fondo, la Germania potrebbe molto soffrire nei quarti con il Belgio, che si annuncia come la rivelazione del torneo e in semifinale rischia di trovarsi di fronte l’Argentina. Per Messi è l’ultima vera chiamata mondiale (questioni anagrafiche) e l’occasione per cancellare la delusione del 2014, con la Coppa persa ai supplementari, ma nella Albiceleste, guidata di Sampaoli, per ora c’è qualcosa che non gira. E non è detto che nei quarti riesca a superare la Spagna, campione nel 2010 e subito eliminata nel 2014, perché, salvo sorprese, questo è l’accoppiamento previsto dal tabellone.

Il Brasile dovrebbe trovare il Messico negli ottavi; l’Inghilterra, che di solito si perde sul più bello (o sul più brutto) nei quarti e la Francia in semifinale. Come si è visto anche con l’Italia, la squadra di Deschamps è la nazionale con gli uomini di maggior talento, un centrocampo magnifico guidato da Pogba e Kanté e un super-attacco (Griezmann, Mbappé, Dembelé), ma le scelte e il gioco del c.t. non convincono. La Francia rischia di trovarsi l’Uruguay nei quarti e contro la squadra di Taberez non è mai facile. Sorpresissima? Forse il Senegal, non la Russia: gioca in casa, ma per ora è tutto tranne che una squadra.